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25 Ottobre 2016

Climbing · Vertical · Walking · Europa

LA MONTAGNA A 6 ZAMPE

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Sono freelance e vivo in Engadina da ormai un anno (mi sono spostato per motivi di lavoro) e insieme a me vivono Chiara e Lillo (il peloso). Non ho mai avuto un cane e non ho mai capito il legame che si possa creare tra una persona e un peloso.

Non avevamo molto in comune io e il peloso, diciamo che non avendo mai avuto un cane non sapevo come comportarmi. Pian piano abbiamo trovato tutte e due un modo per conoscerci meglio, la Montagna, sopratutto avendo le montagne a un passo da casa.

Il legame che c’è tra me e il peloso è un po particolare, stiamo tutto il giorno assieme (io lavoro da casa e lui vive in casa) e quindi durante il giorno ognuno si fa i cavoli propri…lui russa o sogna le marmotte ed io disegno o parlo con i clienti su skype.

Quando scatta l’ora X (le 5 di pomeriggio) diventiamo migliori amici, basta uno sguardo e ci iniziamo ad agitare, ci prepariamo ed usciamo per andare a vivere una delle nostre avventure.

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Per me andare in montagna non è fare il miglior tempo o fare la cosa più estrema, ma è divertirsi e vivere nuove emozioni con gli amici. Ecco il peloso è diventato il mio compagno di avventure. Lillo avendo 4 zampe è molto più veloce di me, ma è sempre lì, davanti ad aspettarmi e nei momenti più estremi mi basta un suo sguardo o un suo richiamo e ritrovo tutta la forza per proseguire. E’ vero avere 4 zampe può essere un vantaggio in moltissime situazioni, ma in altre accade proprio il contrario…è un cane meticcio un po’ buffo ma soprattutto…ingombrante! Per queste ragioni su sentieri o salite particolarmente ostili, alle volte l’ho dovuto mettere letteralmente in spalla (calcolando anche la sua età – 11 anni) ed arrivare in cima totalmente distrutto.

Alle volte ci troviamo tutti e due in cima ad ammirare l’orizzonte e, in quei momenti, sono convinto che stiamo pensando la stessa cosa.

E’ da un anno che giriamo insieme l’Engadina cercando di calpestare sempre più neve o arrivando sempre più in alto. E ogni volta che andiamo alla ricerca della neve (a piedi o con gli sci) tutte e due torniamo bambini/cuccioli.

L’andare in montagna con il peloso significa anche saper rispettare le sue esigenze, adattarsi a tutte le possibili difficoltà (come scappare dalle mucche perché lui ha paura o rincorrerlo quando vede delle marmotte) e vivere al meglio ogni momento.

L’unico momento in cui non ama andare in montagna è quando andiamo con Chiara ad arrampicare (purtroppo non sono riuscito ad insegnarli ancora a rocciare) ed allora lo vedi dall’alto che sta lì e gironzola intorno agli zaini, ogni tanto guarda verso l’alto e non capisce perché stiamo “lì sopra”.

Tornati a casa ognuno riprende la propria attività…c’è chi dorme, russa, sogna e chi lavora.

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