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8 Luglio 2019

Ambiente e Territorio · Cultura · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Veneto

Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene patrimonio dell’Umanità

Colline di Valdobbiadene. Foto: arch. Andreola

E’ il 55mo sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO

Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono patrimonio dell’Umanità

La 43/a sessione del Comitato per il Patrimonio mondiale Unesco, riunita a Baku, in Azerbaijan, ha iscritto le Colline trevigiane nella lista dei paesaggi culturali da tutelare come patrimonio dell’umanità.

I 97 km quadrati di declivi vitati e di borghi della Sinistra Piave tra Valdobbiadene e Conegliano diventano l’8° sito veneto e il 55° italiano sotto l’egida dell’Onu nella categoria “Paesaggio culturale” che tutela ora 1093 luoghi ‘unici’ in 167 Paesi.  L’Italia rafforza ulteriormente il proprio primato di Paese con il maggior numero di siti iscritti nel registro dei patrimoni dell’umanità.

Il Ministro degli Esteri Enzo Moavero: “Con la decisone dell’apposito Comitato di selezione UNESCO, si riconosce il valore universale di un paesaggio culturale e agricolo unico, scaturito da una straordinaria, sapiente interazione tra un’attività produttiva di eccellenza e la natura di un territorio affascinante”.

“Ci avevamo creduto sin dall’inizio, 10 anni fa, – ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca  Zaia – quando demmo avvio al percorso per candidare questa porzione così unica e particolare del territorio veneto a patrimonio dell’umanità e ora siamo riusciti a portare la palla in meta”.

Colline di Conegliano e Valdobbiadene. Fonte: Prosecco.it

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha spiegato che “con questa decisione l’Unesco ha riconosciuto come il territorio veneto di Conegliano e Valdobbiadene sia un superlativo della bellezza, una eccellenza mondiale, il risultato di una felice interazione tra natura e uomo, tramandata da generazione in generazione nel corso dei secoli, il cui paesaggio è caratterizzato da una scenografia mozzafiato. Fondamentale ora è che tutti gli attori istituzionali aumentino l’impegno per la tutela dell’ecosistema e della biodiversità trasformando questa zona in un esempio di sostenibilità libero dai pesticidi. Noi faremo la nostra parte”, ha concluso il ministro dell’Ambiente.

Nella zona si estendono circa 5.000 ettari di vigneto su cui operano oltre 3.000 agricoltori,  tra cui l’azienda agricola Andreola, partner di Mountainblog. Sul territorio anche  20 poli museali, numerosi itinerari di interesse a carattere storico ed enogastronomico, tra cui la prima strada del vino inaugurata nel 1966.
Sono 79,2 milioni le bottiglie di vino certificato come DOCG, corrispondente a 593.798 ettolitri, prodotte nel 2014 in centinaia di unità produttive caratterizzate prevalentemente da piccole aziende agricole.