MENU

7 Agosto 2017

Ambiente e Territorio · Cultura · Insight · Alpi Orientali · Italia · Trentino Alto Adige

Le montagne del cielo

Le montagne del cielo – Dolomiti di Brenta dal Lago Nero, Parco Naturale Adamello-Brenta (clicca per ingrandire)

Anche in natura spesso gli opposti si attraggono: Adamello e Brenta, nel Trentino occidentale, appartengono allo stesso parco naturale a cui danno il nome ma presentano ambienti molto diversi tra loro dal punto di vista geologico e geomorfologico. Il substrato calcareo e permeabile del Brenta contrasta magnificamente con il territorio granitico ed impermeabile dell’Adamello. Da un lato il baluardo più occidentale del patrimonio Dolomiti Unesco, con l’acqua che filtra nel terreno ed emerge raramente in superficie, dall’altra un ambiente modellato dall’acqua, ricchissimo di fiumi, cascate e laghi.
Per la sua posizione particolare, arroccato come un balcone naturale sulla sottostante Val Rendena, il lago Nero rappresenta uno dei tanti specchi cristallini d’alta quota dell’Adamello ed offre una vista privilegiata sul bastione dolomitico del Brenta. Un’ottima location per includere in una singola immagine due ambienti tanto diversi.
Con questa idea in testa inizio ad esplorare la zona in un pomeriggio estivo dal cielo terso e nuvolosità irregolare. Voglio credere che l’immaginazione aiuti la realtà a manifestarsi secondo i propri desideri e passo dopo passo entro in sintonia con l’ambiente in cui sono immerso. Da solo ma mai solo a contatto con la natura, mi sposto sul lato del lago rivolto ad occidente, per essere pronto a cogliere l’appuntamento con la luce nei riflessi del Gruppo del Brenta sul lato opposto, su cui si poserà la luce del tramonto.

Il lago delle nuvole, circondato da rocce granitiche tipiche dell’Adamello (clicca per ingrandire)

L’immensità del cielo e le sue montagne riflesse nel lago (clicca per ingrandire)

Le acque del lago, nomen omen, risultano scure per le rocce granitiche che ne compongono il bacino. Una brezza leggera ne increspa periodicamente la superficie, sfocando il riflesso dei picchi dolomitici. E’ necessaria tanta pazienza, dote indispensabile nell’arte di fotografare la natura, per attendere i rari momenti di assenza di vento e cogliere nitide le montagne immerse nel cielo del lago.
Il lago in ombra viene “letto” dall’esposimetro della fotocamera molto più scuro rispetto alle pareti di roccia illuminate dal sole ed alle tonalità più chiare del cielo. Un filtro neutro graduato aiuta a gestire la grande differenza di luminosità tra le zone scure e quelle chiare, bilanciando così la latitudine di posa della scena e rendendo l’immagine finale molto più simile e fedele a come la vedono i miei occhi.

La luce del tramonto scalda le cime del Brenta, nel lago e nel cielo (clicca per ingrandire)

Sono le 20:20 quando la luce radente del sole inizia a scaldare le pareti di roccia, giocando a nascondino con le nuvole. E sono proprio le nuvole che rendono un’immagine irripetibile, e spesso interessante. Sono le nuvole che duplicandosi nelle acque del lago compongono la scena. Il click successivo sul pulsante di scatto ne ferma il movimento e l’emozione del momento, montagne e cielo si mescolano ed espandono lo spazio, un tuffo nel lago diventa un volo tra le nuvole.

alegruzza.com

Comments are closed.