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18 Aprile 2019

Ski · Ski Race e Nordic Ski · Ambiente e Territorio

Legambiente: “Con il costante aumento delle temperature ha ancora senso sovvenzionare stazioni sciistiche a 1.800 metri?”

Pista da sci. Fonte: internet

Presentato ieri il Dossier Nevediversa 2019,  una fotografia approfondita della situazione del turismo invernale nel territorio alpino italiano

Ieri 17 aprile alle ore 17.30 presso il CSV in via Xavier de Maistre 19 ad Aosta è stato presentato il dossier Nevediversa 2019 “Sport invernali e cambiamento climatico”, realizzato dal settore Alpi di Legambiente.

Il bisogno impellente di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per il turismo invernale è il messaggio più pressante che si è voluta lanciare con la campagna Nevediversa di Legambiente.

Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente, ha così sintetizzato le conclusioni del Dossier 2019. “Riduzione degli impianti di sci” per indirizzarsi verso “forme di riconversione che colgono due aspetti fondamentali: l’adattamento e il lavoro sulla mitigazione, cioè la produzione della minor quantità possibile di anidride carbonica”.

Partendo da una stima del costo per chilometro di una pista – 44 mila euro – si chiede: “Con il costante aumento delle temperature ha ancora senso sovvenzionare stazioni sciistiche a 1.800 metri?”.

Bonardo definisce quindi “progetti anacronistici il collegamento di Cime Bianche in Valle d’Aosta, l’ampliamento dell’area sciistica nell’Alpe Devero (Vco), l’Ortler Ronda nell’area sciistica di Solda (Bolzano) e il collegamento Padola-Sesto Pusteria (Bolzano)”.

A ciò si aggiunge “l’incremento, emerso dal rapporto Skipass, degli utenti della ‘neve al naturale (ciaspole, scialpinismo e sci di fondo, ndr), ormai il 24,3% del totale”.

Approfondimento

Innevamento artificiale. Fonte: Dossier Nevediversa 2019