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10 Agosto 2022

Ski · Ski Touring e Ski Alp · Resto del Mondo

Lenin Peak (7134 m): Győrffy Ákos scrive una pagina di storia dello scialpinismo ungherese

Gyorffy Akos in vetta al Lenin Peak a 7134 metri. Fonte Kalifa

Domenica 7 agosto, intorno alle 5 del mattino, dopo un rapido acclimatamento, Győrffy Ákos è partito per la vetta del Lenin Peak (7134 m) per tentare la prima discesa ungherese con gli sci dalla montagna. Lo scialpinista, che non era mai stato ad una tale altitudine, ha raggiunto il suo obiettivo

Győrffy Ákos, giovedì della scorsa settimana, si è trovato di fronte a due scelte: tentare la vetta del Lenin Peak (7134 m) in 3 giorni, in condizioni meteorologiche più sicure, oppure tornare al Campo 1 per recuperare energie. L’ungherese ha scelto  la prima opzione.

Ákos è partito per una delle cime più alte del Pamir, in coppia con un maestro di sci scozzese, Cameron, incontrato sulla montagna. I due hanno iniziato la salita dal Campo C3, a circa 6200 metri, nelle prime ore di domenica mattina. Il tempo non era particolarmente favorevole a causa del forte vento (circa 50 km/h). La temperatura di circa -10°C, dava un percepito di -25°C.  La sezione sommitale ha richiesto un grande sforzo da parte di entrambi e i due scalatori hanno completato la salita in  9 ore, raggiungendo la vetta alle 14.00. Dopo un breve riposo, hanno indossato gli sci per la discesa.
La via normale non poteva essere percorsa fino in fondo, quindi, dopo un breve consulto, hanno scelto la ripida e difficile parete Nord, meno frequentata.

Sono partiti dal vertice del Lenin Peak (o Ibn Sina), a 7134 metri di quota.

Durante la discesa hanno dovuto affrontare ogni tipo di terreno. Nella parte superiore, hanno superato  molti detriti rocciosi inevitabili, pendenze fino a 50° in alcuni punti e passaggi con ghiaccio e, nella parte inferiore, pendenze di circa 40-45° con neve di tutti i tipi. Tutto ciò, sciando attraverso i crepacci. Un grande aiuto nella discesa è stato fornito loro da alcuni alpinisti presenti a Campo 1 che li hanno seguiti con un binocolo e che via radio hanno dato ai duee alcune indicazioni. La discesa è stata seguita in diretta da alcune decine di scalatori.

Akos ha raccontato a Kalifa che l’impresa è stata estremamente faticosa ed estenuante dal punto di vista fisico e mentale. Affrontare un terreno di questo tipo con gli sci è stata per lui una vera sfida.

“In totale abbiamo scalato per 9 ore, sciato per 4 ore e raggiunto il Campo 1 sul ghiacciaio in 3 ore – ha dichiarato Akos –  Tutti al campo si sono congratulati con noi e ci hanno offerto una cena speciale. Per quanto ne so, la Parete Nord non è ancora  stata sciata quest’anno”, – ha affermato entusiasta l’ungherese.