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15 Gennaio 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Lonnie Dupre abbandona il suo terzo tentativo invernale e in solitaria sul Mt. Hunter

Spedizione al Mt. Hunter. Fonte: L.Dupre/facebook

L’americano abbandona il suo terzo tentativo dopo meno di una settimana. La via scelta era inaccessibile a causa dei troppi crepacci e l’alternativa presentava un alto rischio di valanghe e caduta di seracchi

A meno di una settimana dall’arrivo di Lonnie Dupre al Campo Base del Monte Hunter o Begguya (4.442 m),  l’americano –  impegnato nel terzo tentativo invernale, in solitaria su questa montagna, una delle vette più impegnative del suo paese – rientra nel villaggio di Talkeetna.

Dupre ha deciso di terminare la spedizione pochi giorni dopo la partenza a causa delle condizioni proibitive della montagna; troppo rischioso per una spedizione in solitaria. Dopo aver valutato due diverse vie, ha deciso di tornare da dove era venuto.

Crepacci sulla via Ramen

Quest’anno l’itinerario scelto da Dupre era la via Ramen. Si tratta di un percorso abbastanza semplice, con un corridoio di 900 metri (pendenza di 50-60°) che porta alla cresta che dà accesso alla vetta. Il corridoio dovrebbe essere il tratto più impegnativo della via, specialmente per un solo scalatore, carico di una notevole quantità di materiale e rifornimenti.

La linea rossa mostra il percorso seguito da Dupre per depositare i materiali. Fonte :Lonnie Dupre

Ma Lonnie Dupre non è nemmeno arrivato al corridoio. Per raggiungerlo, è necessario attraversare un ghiacciaio in leggera salita. Dovrebbe essere un terreno relativamente accessibile, ma le condizioni quest’inverno sono molto diverse. Dall’alto, con il volo che lo ha portato al campo base sul ghiacciaio Kahiltna, Lonnie Dupre ha potuto verificare la situazione con una prospettiva eccellente e ha visto un quadro poco confortante, con un ghiacciaio inaccessibile.

Da terra, ha potuto verificare direttamente. I crepacci che si sono formati quest’anno sono troppo grandi e troppo frequenti. “La cascata di ghiaccio che porta al percorso Ramen sul Mt. Hunter è totalmente impraticabile quest’anno”, ha affermato sui suoi canali social.

Rischi oggettivi nella via alternativa

Dupre non è di quelli che si arrendono alla prima difficoltà, così, nonostante la necessità imprescindibile di dover modificare il percorso scelto originariamente per quest’anno, ha subito cercato altre opzioni. La più ovvia per lui era la variante cresta occidentale (via Beckey), che aveva tentato nei due anni precedenti.

Da lì,  nonostante le difficoltà, poteva attraversare il ghiacciaio evitando i crepacci e il rischio di crollare con il suo peso su un fragile ponte di neve. Ha persino depositato del materiale prima di tornare al Campo Base.

Tuttavia, l’arrivo di una nuova tempesta di neve ha messo fine anche a questo tentativo. “Ho esplorato un percorso alternativo, che si è rivelato con un alto rischio di caduta seracchi e valanghe”, ha spiegato Lonnie che ha deciso di farsi venire a prendere al campo base per rientrare a Talkeetna.

Spedizione al Mt. Hunter. Dupre lascia il CB. Foto: John Thain/KTVA.com. Fonte: L.Dupre/facebook

Quest’anno in Alaska le condizioni climatiche sono estreme, soprattutto  a causa degli accumuli di neve. Secondo i dati, sono già caduti più di 20 metri di neve durante le ultime settimane. Inoltre, le previsioni meteorologiche ne segnalano altri 120 centimetri  per questa settimana.

L’ultima chiamata di Lonnie Dupre dal Mt. Hunter: rischio valanghe

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