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2 Novembre 2018

Ambiente e Territorio · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Veneto

Maltempo. Appello del CAI Veneto: “non andate sui sentieri!”

Fonte: veneziaradiotv.it

Criticità massima nell’Agordino, nello Zoldano, nel Cadore e nel Comelico, ma anche nelle valli del Primiero e nell’Altopiano dei Sette Comuni. Danni alla rete sentieristica, soprattutto a causa della caduta alberi

A seguito dell’ondata di maltempo di questi ultimi giorni, il Club alpino italiano del Veneto ha lanciato un appello alle proprie Sezioni e ai propri Soci, che il CAI centrale e il suo Presidente generale Vincenzo Torti rilanciano a tutti i Soci e appassionati d’Italia.

Eccolo:

“Col passare dei giorni si manifestano in tutta la loro portata i gravissimi danni arrecati dal maltempo alla montagna veneta e non solo. Centri abitati, viabilità principale e secondaria, mulattiere e sentieri sono interessati da crolli, frane, smottamenti e tantissimi alberi caduti.

Una veloce ricognizione aerea del Soccorso Alpino effettuata nel Bellunese ha evidenziato come la rete sentieristica sia gravemente compromessa, soprattutto per la caduta di numerosissimi alberi che ne impediscono la fruizione in sicurezza. Tutto il territorio bellunese è pesantemente compromesso ma anche il Trentino e l’Alto Adige.

La criticità è massima nell’Agordino, nello Zoldano, nel Cadore e nel Comelico, ma anche nelle vicine valli del Primiero. La Sezione di Asiago ci ha comunicato che nell’Altopiano dei Sette Comuni tutte le strade forestali e i sentieri sono praticamente impercorribili per caduta piante.

Si raccomanda quindi a tutte le strutture CAI e ai singoli soci, soprattutto di pianura, di non intraprendere viaggi e tantomeno escursioni in montagna. Lasciamo la viabilità quanto più possibile libera per i movimenti dei soccorsi, delle forze dell’ordine e di tutti coloro che sono impegnati nelle opere di contenimento dei danni e di ripristino. Tanto più, non avventuriamoci nei sentieri, mettendo a repentaglio la nostra vita e quella altrui.

Vi chiediamo di diffondere quanto più possibile questo appello a soci, amici, conoscenti: è il minimo che possiamo fare in queste ore in segno di solidarietà per i nostri consoci di montagna. Cercheremo in seguito, attraverso il soccorso alpino, le nostre strutture operative e le sezioni di montagna di raccogliere informazioni più dettagliate sulla consistenza dei danni.”