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14 Ottobre 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Manaslu: l’Himalayan Database impone criteri più rigidi per le vette future

Manaslu autunno 2021: Mingma G apre la via verso la vera cima. Foto effettuata con un drone da Jackson Groves

L’organizzazione no-profit fondata da Elizabeth Hawley, accetterà le vette registrate in passato sul Manaslu

La questione inerente il “vero” vertice del Manaslu, l’ottava montagna più alta del mondo, continua a far parlare la comunità alpinistica. Quest’autunno, Mingma Gyalje Sherpa e la sua squadra hanno conquistato il punto più alto della montagna, il “reale” vertice del Manaslu. Il vertice del 27 settembre, è stato documentato da alcune straordinarie foto e filmati ripresi con il drone da Jackson Groves.

Da qualche anno è polemica sul punto più alto del Manaslu e il Database Himalayano (archivio delle spedizioni himalayane che convalide le vette raggiunte), ha approfondito la questione più volte. Un rapporto pubblicato da 8000ers.com riporta i dettagli sull’esatta topografia del Manaslu. Vai al report.

Ieri, l’Himalayan Database, organizzazione no-profit fondata dalla defunta Elizabeth Hawley,  ha pubblicato le sue decisioni in merito:

“Con il successo della vetta chiaramente documentato di Mingma Gyalje e del suo team, l’Himalayan Database ha deciso che dal 2022 accrediterà la vetta solo a coloro che raggiungeranno il punto più alto mostrato nella foto del drone scattata da Jackson Groves”, hanno affermato. “Coloro che raggiungeranno le cime indicate come Shelf 2, C2 e C3 nell’immagine [vedi sotto], saranno accreditate come cima anteriore.” Il team di Himalayan Database ha aggiunto di aver apportato la modifica con il supporto di “operatori stranieri e nepalesi”  consultati a Kathmandu.

Manaslu. Foto: Jackson Groves. Fonte: Himalayan Database

 

Manaslu. Foto: Jackson Groves. Fonte: Himalayan Database/facebook

Le vette del passato

Per le spedizioni passate, l’Himalayan Database ha optato per una soluzione diplomatica: lasciare le cose invariate.

“Poiché non possiamo cambiare la storia, annoteremo nel database che dal 1956 – quando la vetta fu raggiunta per la prima volta da Toshio Imanishi e Gyaltsen Norbu Sherpa – fino al 2021, abbiamo accettato i tre punti sopra menzionati come vetta a causa della mancanza di una conoscenza approfondita”, si legge sul rapporto.

La posizione di 8000ers.com

Eberhard Jurgalsky e il team di 8000ers.com hanno preso una posizione diversa. Discutendo delle possibili zone di tolleranza sul Manaslu, 8000ers.com propone una “tabella storica” per gli scalatori che hanno raggiunto le prime vette C2 e C3, e un altra per quelli che hanno effettivamente raggiunto la vetta. Per coloro che raggiungono lo “Shelf” e C0, non concederebbero lo status di vertice.

“Sì, cambia la storia, ma è meglio cambiare che [essere] in errore”, ha commentato il team di 8000ers.com.

La comunità alpinistica

Nella comunità alpinistica, altri hanno optato per una posizione rigorosa. Lo scalatore svedese Fredrik Sträng ha condiviso un lungo e onesto report. Dopo aver controllato attentamente la documentazione di 8000ers.com, ha eliminato il Manaslu dalla sua lista di vette.

“Ora mi è chiaro che nell’autunno 2015 non sono riuscito a raggiungere la vetta vera/principale del Manaslu e, in effetti, nessuno dei circa ottanta alpinisti lo ha fatto”, ha detto. “È nell’interesse di ogni alpinista sapere dove si trova la vetta e se uno l’ha raggiunta”, ha aggiunto Sträng . “Perché altrimenti spendere migliaia di ore di formazione e spendere innumerevoli soldi sulle grandi vette?”

“Alcuni alpinisti hanno raggiunto un punto, a volte ben oltre la fine delle corde fisse, che credevano fosse la vera vetta. Altri si sono semplicemente fermati in un comodo punto fotografico una volta terminate le corde. Sfortunatamente, è impossibile dire chi abbia scelto un traguardo facile e chi abbia cercato sinceramente di assicurarsi di raggiungere la vera vetta. La verità sta nel cuore e nella mente di ogni scalatore del Manaslu”, si legge su Explorersweb.