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30 Ottobre 2019

Climbing · Vertical · Europa

Martín Urrutia: terza ripetizione di “Psikoterapia” (9a)

Martín Urrutia. Foto: Joseba Hernández Bravo

Il 19enne climber basco, che ha scalato il 9a, senza passare per l’8c+, ha realizzato la terza ripetizione della via liberata da Usobiaga

Martín Urrutia è l’ultimo climber spagnolo ad aver raggiunto il nono grado. Il giovane scalatore di Elorrio (Vizcaya) ha annunciato domenica scorsa la ripetizione di “Psikoterapia” (9a), nella falesia di Etxauri (Paesi Baschi – Spagna), la via più dura di Valdegovía (Álava). “L’ho chiusa quando meno me lo aspettavo … Bella sfida”, ha spiegato il giovane.

Il 19enne basco ha scalato il nono grado senza passare per l’8c+ e con cinque vie 8c al suo attivo: Kulun Gele, Gezurren Erresuma, Kutxu Bitxiak (prima salita), sempre a Valdegovía, e Justulini en Apellaniz e Mistic a Margalef.

“Psikoterapia” è stata attrezzata da Iñaki Marco nel 2002 e salita per la prima volta, due anni più tardi, da Patxi Usobiaga. Da allora, solo due persone l’hanno ripetuta: Iban Larrión nel 2009 e Adam Ondra nel 2014. Cinque anni dopo, arriva la quarta salita realizzata da Urrutia.

Martín Urrutia su Psikoterapia (9a). Spagna. Foto: Joseba Hernández Bravo

Di seguito, l’intervista a Urrotia realizzata dalla rivista spagnola Desnivel:

Perché hai scelto questa via?
L’ho scelta, fondamentalmente, perché si trova nel luogo dove ho arrampicato di più, una parete in cui avevo già fatto quasi tutte le vie e dove mi sono sempre sentito a mio agio. Per questo, sapevo che era un buon posto per tentare qualcosa di più duro…

Perché pensi che abbia così poche ripetizioni?
Immagino sia perchè è molto intensa, non ti fa respirare. Forse a differenza di altre vie di nono grado, richiede più forza nelle piccole prese, è molto impegnativa in questo senso.

Quando hai iniziato a tentarla?
L’ho individuata all’inizio dell’estate, pensando di provare a scalarla quando le temperature si fossero abbassate. Ho iniziato i miei tentativi già all’inizio di settembre

 

È curioso che tu abbia raggiunto il nono grado senza passare per l’8c+. Come lo spieghi?
Ho fatto il mio primo 8c due anni fa con Kulun Gele e poi sono arrivati ​​gli altri. Quest’anno volevo provare un po’ di 8c+ ad Araotz (Guipúzcoa), nel settore coreano, ma alla fine non ci sono riuscito.

Quando hai iniziato ad arrampicare?
Scalo da quasi tutta la vita perché i miei genitori l’hanno fatto e mi hanno trasmesso la passione per questo mondo… anche se facevano alpinismo. Ho iniziato ad arrampicare e a gareggiare nei Paesi Baschi in tenera età. Ho contattato Josean Mulas e mi sono allenato con lui per molti anni. Direi che è stato il mio mentore.

Martín Urrutia. Foto: Joseba Hernández Bravo

Com’è stata questa evoluzione nell’arrampicata?
Penso che la chiave di svolta sia stata superare la paura. Fino ai 12 anni circa ero davvero in preda al panico. Quando me ne sono liberato, ho iniziato a comprendere il mio reale potenziale. In effetti, fino all’8b, ho praticamente fatto i miei  massimi gradi al secondo o terzo attacco. Ero rallentato dalla paura.

Come ce l’hai fatta?
Ho lavorato con David Villegas, coach di Warriors of the Rock. Poi, gradualmente, ho testato vie difficili, cadute, e la paura è svanita.

Come combini le gare con le salite su roccia?
Quest’anno gareggio solo nella Lead perché è la disciplina che mi dà più soddisfazione. Ma questo non mi impedisce di scalare su roccia; lo faccio ogni volta che posso perché è ciò che mi soddisfa di più e per me più importante. Se ho una competizione nelle vicinanze, cerco di arrampicarmi su vie difficili a vista, cercando di adattarmi a ciò che affronterò durante le gare.

Com’è la tua giornata?
Studio scienze dello sport a Bilbao al mattino e poi vado direttamente alla parete di arrampicata Piu Gaz per allenarmi tre o quattro giorni alla settimana, dipende da cosa faccio nel fine settimana. Di solito passo un paio d’ore per sessione.

Cosa ti piacerebbe fare tra qualche anno?
Vorrei continuare a scalare per tutta la vita. Professionalmente parlando, attirà la mia attenzione il campo della psicologia dello sport, applicabile anche all’arrampicata.