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16 Marzo 2020

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Insight · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

Maurizio Giordani: “Così ho superato anche l’aneurisma”

Maurizio Giordani. Fonte: Gazzetta.it

Giordani: “Per 12 giorni, in terapia intensiva, mi sento un miracolato”

L’alpinista e guida alpina trentina Maurizio Giordani, a fine febbraio è stato colpito da aneurisma cerebrale.

Nei giorni scorsi, ha raccontato questa terribile esperienza e le conseguenti complicanze che avrebbero potuto essergli fatale.

Il racconto di Giordani:

27 febbraio 2020. Ore 21.
Sono in SOSAT, con gli amici della commissione del premio “Chiodo d’oro”, tranquillamente seduto a chiacchierare dei nostri progetti quando all’improvviso una fiammata di calore si espande nella mia testa, seguita da una forte cefalea. Cerco di alzarmi ma le gambe cedono. Sorretto dagli amici mi distendo e cerco di capire cosa mi sta succedendo.
Al pronto soccorso, il responso della Tac è chiaro: aneurisma celebrale subaracnoideo (ESA), in pratica un punto debole, nella biforcazione di un’arteria celebrale che è collassato (può succedere anche senza una specifica causa) provocando abbondante sanguinamento all’interno della scatola cranica e, di conseguenza, gravissime patologie fra le quali la morte (circa il 50% dei casi) o gravi inabilità permanenti.
Intervenire subito è essenziale.
Entrando dall’arteria femorale destra, i medici arrivano con una sonda fino all’interno della zona compromessa nel cervello chiudendo, con delle spirali di titanio, il punto di rottura.
Venerdì pomeriggio mi sveglio dall’anestesia nel reparto di rianimazione… a parte il mal di testa tutto mi sembra normale.
Nancy mi aggiorna con il contagocce ma la sua faccia preoccupata non mi rassicura. Decido di non approfondire più di tanto, di seguire le indicazioni dei medici e degli infermieri alla lettera e di aspettare… sembra sarà lungo e complesso il percorso.
Per 12 giorni, in terapia intensiva, mi sento un miracolato. Sono l’unico che parla, mangia, beve, cammina in modo naturale, ma è presto per cantare vittoria… c’è da fare i conti con la “spada di Damocle”. Si chiama “vaso spasmo” ed è una grave complicanza che può insorgere in qualsiasi momento e senza preavviso a danneggiare ciò che sembrava andare bene. Oltre il quattordicesimo giorno dall’evento tutto si dovrebbe normalizzare.
Per questo sto scrivendo ora. Il quattordicesimo giorno è appena passato e siccome non sono abituato a vendere la pelle dell’orso prima di averlo preso, ho preferito rimanere in disparte, anche se i messaggi di affetto mi sono sempre arrivati con strepitosa partecipazione da parte di tantissime persone. Ora posso dirlo, ringraziarvi tutti con un forte abbraccio virtuale, in attesa che tutto possa tornare concreto con una bella stretta di mano. I ringraziamenti andrebbero estesi anche a chi, in modo meno evidente, mi ha permesso di essere ancora qui… la mia buona stella, Dio, il fato, il mio Angelo custode…
(Fonte: Gazzetta.it)

Dal 1985 Giordani fa parte del Club Alpino Accademico Italiano, del Groupe de Haute Montagne francese e di Mountain Wilderness (garante).  E’ guida alpina dal 1989.

Da tutto il team di MountainBlog, un grande augurio a Giordani di pronto recupero!!