MENU

16 Dicembre 2016

Cultura · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

MONTAGNALIBRI365. Andrea Nicolussi Golo presenta in prima nazionale il suo nuovo romanzo. A Trento, il 16 dicembre

locandina

locandina

NUOVO APPUNTAMENTO DI MONTAGNALIBRI365. ANDREA NICOLUSSI GOLO PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO “DI ROCCIA DI NEVE DI PIOMBO”

Vento in poppa per “MontagnaLibri 365” del Trento Film Festival che  offre un nuovo ed esclusivo appuntamento con l’autore (il quinto) che si svolge oggi, venerdì 16 dicembre, alle 18, nella sede storica della Sosat (via Malpaga 17): ospite dell’evento, organizzato in collaborazione con la “Piccola Libreria” di Lisa Orlandi, sarà lo scrittore cimbro di Luserna Andrea Nicolussi Golo che presenterà, in prima nazionale, il suo nuovo romanzo Di roccia di neve di piombo”. A dialogare con l’autore sarà il direttore dei quotidiani “Trentino” e “Alto Adige”, Alberto Faustini.

Andrea Nicolussi Golo, (classe 1963) autore di successo, insignito di prestigiosi riconoscimenti per la poesia e la narrativa, come il “Premio Leggimontagna”, apprezzato traduttore in cimbro di celebri libri come “Storia di Tönle” di Mario Rigoni Stern, promotore di numerose iniziative culturali per la difesa e la diffusione delle culture e scritture delle minoranze linguistiche, è tornato in libreria con un romanzo che ha già guadagnato il giudizio positivo della critica. Un romanzo, dove protagonisti sono le Alpi occidentali e le Dolomiti e quattro uomini e una donna della metà degli anni Settanta del secolo scorso che dalla montagna si sono trasferiti in città per lavorare in fabbrica: studenti e operai della cintura torinese (anche se nel libro il riferimento a Torino non compare mai in modo esplicito) impegnati, negli anni del terrorismo delle Brigate Rosse, nelle lotte sindacali, nei cortei, picchetti, scioperi selvaggi, ma allo stesso tempo portatori di una cultura delle terre alte, fatta di alpinismo, escursioni, salite, sogni. E di montagne senza vetta.

IL ROMANZO

In quest’opera Andrea Nicolussi Golo, conduce il lettore in un’epoca della storia italiana tormentata dalla lotta armata di destra e di sinistra e dove il lavoro in fabbrica, nonostante le lotte e le conquiste, è “ancora disumano come oggi non riusciamo neppure a immaginare”; un periodo che appare lontano, ma che rapportato a ciò che accade oggi a livello globale è sempre attuale e dove, così come allora, ognuno di noi, suo malgrado, è coinvolto.

I cinque protagonisti, catapultati dall’esistenza della montagna alle durissime condizioni di lavoro delle fabbriche (la stessa esperienza vissuta dall’autore da giovane nelle fabbriche di Torino) si ritrovano a condividere le lotte proletarie, ma anche le straordinarie gite in montagna dove però s’imbattono anche in coetanei che, proprio in montagna, hanno nascosto le armi per condurre la battaglia armata del terrore. Un avvenimento che per alcuni dei protagonisti del libro assumerà i contorni di una tragedia.

«Non è un caso che l’esergo iniziale del romanzo – ha scritto il critico letterario Carlo Martinelli – sia dedicato a Guido Rossa, il sindacalista (e uomo di montagna) ucciso a Genova dalle Br. È un punto di vista inedito, nel contesto delle migliaia di pagine che sono state dedicate alle vicende del terrorismo in Italia, quello che il bel romanzo di Nicolussi Golo ci offre. Nelle pagine finali, il senso di un racconto nitido come una fotografia ben riuscita, seppure il soggetto dell’immagine sia quanto di più confuso e sfuggente si possa immaginare. Leggiamo. “Chi ha percorso la strada del tutto e subito, ha di fatto impedito l’evoluzione positiva dei nostri sogni. Un incommensurabile errore storico troppo tardi compreso. Troppe incertezze nei confronti dei “compagni che sbagliano”, se li avessimo da subito chiamati con il loro nome di assassini forse ci saremmo salvati, invece, alla fine abbiano pagato a carissimo prezzo tutto quanto”. Ecco, se la letteratura deve essere carne viva, lama che incide, domanda scomoda, storia di uomini e donne nella temperie del loro tempo, il romanzo di Andrea Nicolussi Golo – dove emozioni, dolori, sogni, cedimenti sono palpabili, si toccano – è tutto questo. È roccia. È neve. È piombo».

«Un libro assolutamente da leggere – ha evidenziato a sua volta Paolo Caspani – per chi ricorda, ma anche e soprattutto per giovani che vogliano porsi domande e cominciare a cercare nella letteratura il filo delle risposte, fuori dalla retorica e dalle iperboli storicistiche».