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24 Giugno 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Nanga Parbat. Cala Cimenti rientrato al Campo Base

Nanga Parbat: a sinistra Cala Cimenti con i due russi Anton Pugovkin e Vitaly Lazo arrivati a C3. Foto: Cala Cimenti/facebook

Cimenti: “Ho le dita dei piedi un po’ intorpidite dal freddo preso, ma niente che non passi con un paio di calze calde e 2 giorni di riposo!”

Cala Cimenti e i suoi compagni di scalata, Anton Pugovkin e Vitaly Lazo, ieri – alle 14:54 (ora italiana) sono rientrati al Campo Base del Nanga Parbat, dopo aver raggiunto C3 e  trascorso un’altra notte a quota 6.742 metri. Sono caduti 70cm di neve nella notte e per scendere da C3 a C2, i tre hanno dovuto fare un traverso “super rischioso” .

Nanga Parbat: via Kinshofer, poco prima di arrivare a C2. Foto: Cala Cimenti/Facebook

“La montagna è super dura, ha molti tratti tecnici anche dopo il muro Kinshofer, però almeno così non ci si annoia solo a pestar neve Secondo me dopo il Campo 3 diventa molto più facile tecnicamente e si possono addirittura usare le pelli in molti tratti, vedremo…Comunque tutto il più duro lo abbiamo fatto e ho pure aperto la via disseppellendo e togliendo dal ghiaccio delle vecchie corde fisse, dal C3 in su sarà solamente gioia!! Dovresti vedere come è immensa sta montagna anche da C3 in su!”

Nanga Parbat. Foto: Cala Cimenti /Facebook

 

Cala Cimenti nel suo post segnala anche che il russo Vitaly è  stato sfiorato da una valanga: “Per fortuna è riuscito ad appiattirsi contro le rocce e a farsi passare tutto sopra la testa. Dice che ha fatto la sogliola. Io ero 50 metri sopra e l’ho visto bene e ha fatto uno scatto da vero snowleopard”.

 

Nanga Parbat, Campo Base. Foto: Cala Cimenti/facebook

Prosegue il “Cala”: “Ieri sera ero in tenda a cambiarmi e ho sentito il rumore di una valanga gigante, però era il crepuscolo e non si vedeva dove. Dopo qualche minuto sono uscito dalla tenda e ho visto una nuvola bianca gigante che mi arrivava contro, ho fatto appena in tempo a ripararmi dietro la tenda che sono stato investito da un vento fortissimo pieno di neve. Pazzesco eh, comunque qui al Campo Base in 4 giorni è cambiato tutto, non c’è più neve, è tutto verde... Io sto bene, sono stanco ma non tantissimo, però ho bisogno di riposare, ieri ho sciato di nuovo, col fiatone ma è sempre bello sciare”

Conclude Cimenti: “Ho le dita dei piedi un po’ intorpidite dal freddo preso ma niente che non passi con un paio di calze calde e 2 giorni di riposo!”

Cimenti e i due russi, intendono scalare in stile alpino il Nanga Parbat (8.125 metri) e poi compiere la discesa dalla vetta con gli sci.

Il progetto