Nanga Parbat, inverno 2019. Ricerche Nardi-Ballard. Fonte: A. Piunova

Intensificate le ricerche via terra tra C1 e C3. Droni in volo fino a 6500 metri

Oggi, il team di soccorso guidato da Alex Txikon ha operato sullo Sperone Mummery del Nanga Parbat, da Campo 1 a Campo 3, nel tentativo di localizzare Daniele Nardi e Tom Ballard. Purtroppo,  nessuna traccia dei due alpinisti. Un drone,  programmato da Ignacio De Zuloaga, è stato ampiamente utilizzato per facilitare la missione di ricerca.

Sul versante Sud-Orientale dello Sperone Mummery, sono cadute ripetute valanghe. A causa dell’aumento delle temperature,  il rischio valanghe  è sempre più frequente.

In considerazione delle caratteristiche della cresta e l’alto rischio valanghe, ci vorrebbe un  miracolo per trovare ancora in vita gli scalatori dispersi da domenica 24 febbraio sulla montagna, ma la squadra di soccorso continua a sperare e ad operare con energia.

La squadra di salvataggio, oggi composta da Txikon, Ali Sadpara, Felix Criado e Rahmat Ullah Baig, sta scendendo.

Le ricerche, tempo permettendo, continueranno domani, via terra e con i droni.

Nanga Parbat, inverno 2019. Ricerche Nardi-Ballard. Fonte: A. Piunova

Daniele Nardi e Tom Ballard in un selfie di Nardi durante una spedizione (Trans Limes), in Kashmir

Aggiornamento delle ore 18. Il report ufficiale, pubblicato dallo staff di Daniele Nardi

“Alex Txikon pochi minuti prima delle 11, ora italiana, ha chiamato per informare che era nei pressi di campo 1, in discesa.
In mattina la sua squadra aveva raggiunto il plateau di seracchi sopra campo 2, a 300 metri in linea d’aria da campo 3. Con loro avevano i droni con i quali hanno provato in tutti i modi ad esplorare ogni possibilità sul terreno che potesse segnalare una traccia della presenza di Daniele e Tom, riuscendo a farne volare uno fino a 6500 metri di quota. Un drone è stato perso durante la perlustrazione. Ma non è stato visto nulla. Nemmeno campo 3.
La temperatura molto bassa sulla parete Diamir e il rischio elevato di caduta di valanghe non hanno consentito al gruppo di raggiungere a piedi campo 3. Per gli stessi motivi si è deciso di non proseguire nelle ricerche e di rientrare al campo base che è stato raggiunto nel pomeriggio.
Le relazioni dettagliate di Txikon alla famiglia e al Gruppo di ricerca hanno consentito di valutare un’ulteriore ricognizione nella giornata di domani con obbiettivo principale l’esplorazione della zona della via Kinshofer, la via di salita e discesa maggiormente percorsa e normalmente attrezzata con corde che rimangono infisse in parete, che potrebbe essere stata scelta dai Nardi e Ballard per la discesa.
La speranza rimane accesa e si affida alla generosità di Alex e del gruppo di amici che stanno operando al Nanga Parbat. Ringraziamo anche i tanti amici che in questo momento stanno dimostrando tutto il loro affetto alla famiglia di Daniele.”