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3 Luglio 2019

Alpinismo e Spedizioni · Freestyle e Freeride · Ski · Vertical · Resto del Mondo

Nanga Parbat: vetta e discesa sugli sci per Boris Langenstein. Il racconto dell’impresa

Boris Langenstein e Tiphaine Duperier, Nanga Parbat 2019. Foto: B. Langenstein

Boris Langenstein racconta a Montagnes Magazine l’impresa al Nanga Parbat

Sono partiti dopo aver effettuato la prima discesa con gli sci dello Spantik Peak (7.027 m). Non soddisfatti, Tiphaine Duperier e Boris Langenstein si sono diretti al Nanga Parbat (8126 m) per scendere dalle sue pendici, come Kammerlander e Wellig (nel 1990, sul Diamir) e Stitzinger (2008, ancora una volta sul Diamir).

I due francesi sono rientrati al CB sani e salvi, ieri, 2 luglio. Via Whatsapp, Boris ha raccontato a Montagnes Magazine  gli ultimi giorni e le  quattro notti a Campo IV, a 7250 metri di quota.

Il primo tentativo

“Siamo giunti a campo IV in tre giorni dalla Kinshofer (sul versante Diamir). C’era molta neve ed è stato faticoso! A Campo IV, abbiamo fatto un primo tentativo di vetta, purtroppo la via era davvero difficile da fare, e abbiamo dovuto fermarci a 8030 metri. Siamo tornati giù di notte con il maltempo, utilizzando come lampada frontale  i nostri smartphone. Siamo arrivati a campo IV (7.250 metri) alle 21:00, dopo quattordici ore di attività.”

Il secondo tentativo e la vetta

“Il giorno successivo, siamo stati a Campo IV per riposare. Il 1° luglio, dopo tre notti a Campo IV, siamo partiti alle 3,30 per un nuovo tentativo. Ahimè, la traccia del nostro precedente tentativo era sparita e anche le nostre energie. Tiphaine non si è sentita molto bene e si è fermata a circa 7.800 metri. Mi ha aspettato scavando un buco dietro una roccia. Ho continuato da solo verso la cima dal couloir di neve che porta al crinale, appena a sinistra della cima a circa 8.070 m. Ho lasciato i miei sci qui, e ho continuato  verso l’alto (8.126 m). Ero in vetta alle 17.30, c’era molto vento, ma il tempo era bello. Un selfie e sono ritornato ai miei sci.”

La discesa

“Sono riuscito a metterli tra 8.070 e 8.080 metri, difficile da dire perché faceva freddo e non guardavo il mio altimetro. Poi ho recuperato Tiphaine sotto la roccia e siamo ritornati al IV Campo per una quarta notte. Il 2 luglio, dopo una mattinata di riposo e stanchi, abbiamo raggiunto il Campo Base (a circa 4 000 m). Siamo stati in grado di sciare fino in fondo, per la variante Kinshofer. Ma sotto il Campo III (a circa 6 700 m) abbiamo dovuto attaccarci alle corde fisse per superare un tratto ghiacciato di 100 metri circa.”