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22 Luglio 2020

Alpinismo e Spedizioni · Hiking e Trekking · Vertical · Walking · Resto del Mondo

Il Nepal riapre al turismo. In autunno riprenderanno anche le attività alpinistiche

Fonte: navyonepal.it

Dal 17 agosto, riprenderanno i voli nazionali e internazionali. Il Dipartimento del Turismo è pronto a rilasciare permessi di arrampicata per la stagione autunnale

Il  governo del Nepal ha annunciato la ripresa di tutti i voli nazionali e internazionali dal 17 agosto. Il Ministero del turismo e dell’aviazione civile ha reso noto ieri 21 luglio che saranno avviate tutte le attività legate al turismo, tra cui l’alpinismo, nella stagione autunnale. Lo segnala “The Himalayan Times“.

Il lockdown introdotto per il Covid ha significato per il paese una perdita di oltre 10 miliardi di rupie al mese. Con tale annuncio si spera che la situazione ritorni gradualmente ad una nuova normalità.

“Il ministero prevede di riprendere tutte le attività legate al turismo seguendo i protocolli sanitari di sicurezza  dal 17 agosto”, ha dichiarato il segretario del ministero Kedar Bahadur Adhikari, aggiungendo che i protocolli di sicurezza verranno definiti a seguito di consultazioni con le parti interessate.

Secondo la decisione del gabinetto, i voli riprenderanno in tre fasi. Nella prima fase, riguarderanno le destinazioni meno colpite dal COVID-19. Successivamente e gradualmente, i voli riprenderanno verso le altre destinazioni (seconda e terza fase). “Il MoCTCA si coordinerà con il Ministero della salute e della popolazione per la sicurezza dei passeggeri che viaggiano con voli commerciali in caso di problemi di salute”.

Il dott. Samir Kumar Adhikari, portavoce del ministero della Salute e della popolazione, ha dichiarato che il ministero  presto elaborerà nuove linee guida per la gestione dei passeggeri in arrivo dopo il 17 agosto.

“Tutti i passeggeri che intendono arrivare Nepal con voli charter o di rimpatrio fino al 16 agosto dovranno recarsi nei centri di quarantena”, ha riferito Adhikari, aggiungendo che i passeggeri dei voli commerciali di linea dovranno presentare il proprio test PCR per entrare in Nepal da quel momento in poi.

Secondo quanto dichiarato da Adhikari, il Ministero della Sanità si è confronterà con le parti interessate e gli esperti per decidere se i passeggeri dei voli internazionali in programma, dovranno sottoporsi all’auto-quarantena anche dopo aver prodotto il test PCR.

Il Nepal è pronto a rilasciare i permessi di scalata per l’autunno

Campo Base del Manaslu, Foto: Nima Namgyal Sherpa. Fonte: THT

Il Dipartimento del Turismo è pronto a rilasciare permessi di arrampicata per la stagione autunnale dopo la decisione del governo di riprendere i voli nazionali e internazionali. “Le attività di arrampicata nella stagione autunnale e successive riprenderanno”, ha confermato il portavoce del DoT Meera Acharya.

Secondo quanto riferito, il dipartimento avrebbe già iniziato a preparare le linee guida necessarie per gli scalatori e gli escursionisti che entreranno in Nepal dopo il 17 agosto. “DoT pubblicherà anche una procedura operativa standard (SoP) per le agenzie che gestiranno le attività di arrampicata e trekking autunnali nella stagione autunnale”,  ha riferito.

Il parere degli operatori locali

Iswari Poudel, vicepresidente dell’Associazione degli operatori di spedizione del Nepal, ha dichiarato che gli operatori di trekking e delle spedizione sono pronti a riprendere le attività di scalata  nella stagione autunnale seguendo i protocolli di sicurezza. “La maggior parte delle agenzie effettuerà spedizioni sul Monte Manaslu e sul Monte Ama Dablam, tra le altre, una volta che i voli riprenderanno”, ha reso noto Poudel di Himalayan Guides, organizzatore di spedizioni su diverse montagne.

Il vicepresidente senior dell’Associazione delle agenzie di trekking del Nepal Navin Trital ha confermato che le attività alpinistiche e di trekking riprenderanno nella stagione autunnale. “Abbiamo ricevuto richieste da alpinisti di tutto il mondo che desiderano partecipare a spedizioni autunnali in Nepal”, ha aggiunto Trital, anche amministratore delegato di Expedition Himalaya.

Mingma Sherpa, presidente di Seven Summit Treks, ha dichiarato che anche la sua agenzia organizzerà spedizioni su diverse montagne nella stagione autunnale, tra cui il Monte Manaslu: “Siamo pronti a organizzare spedizioni seguendo i protocolli di sicurezza”, ha dichiarato l’alpinista nepalese che scalato tutti e 14 gli ottomila tra il 2000 e il 2011.

Rishi Bhandari, amministratore delegato di Satori Adventures, ha affermato che per la ripresa del turismo e delle attività  nella stagione autunnale sono necessarie linee guida chiare.

Fonte: Furtenbach Adventures/facebook ©betancourtphoto

 

Tuttavia, l’operatore internazionale Lukas Furtenbach (Furtenbach Adventures), contattato da The Himalayan Times,  ha evidenziato due problemi: in primo luogo, molti importanti mercati, tra cui Stati Uniti, Europa, Sud America, Russia, Medio Oriente e alcuni paesi asiatici, sono in piena pandemia. “Le persone stanno perdendo il lavoro, le aziende falliscono, sono preoccupati per i familiari più anziani e hanno paura di ciò che potrebbe accadere mentre sono in spedizione.” Furtenbach ha aggiunto che c’è preoccupazione anche per una possibile  seconda ondata di infezione o di nuove regole inerenti la quarantena, che potrebbero impedire loro di tornare a casa dopo la spedizione.

“I miei clienti sono troppo preoccupati e preferiscono aspettare il prossimo anno quando il peggio sarà passato, e sarà probabilmente disponibile un vaccino o un trattamento e la situazione finanziaria sarà più chiara. Di sicuro alcuni saranno disposti a correre dei rischi e ci saranno alcune piccole spedizioni in autunno. Dipenderà dalle compagnie aeree: se voleranno o meno in Nepal … e i voli ci saranno  solo se venderanno  biglietti a sufficienza. E questa è un’altra mia preoccupazione.”

Furtenbach ha evidenziato anche un secondo problema: “Cosa succede se un alpinista  risulta positivo al COVID-19? In tal caso, tutto il team della spedizione sarebbe infettato molto rapidamente. Le basse temperature facilitano la diffusione del virus e il corpo e il sistema immunitario sarebbero già indeboliti dall’ambiente ipossico, dalla stanchezza e dal freddo. Non è il caso contrarre l’infezione COVID-19 con febbre alta e polmonite quando si è in quota.”

Per Furtenbach, tutto sommato, non è una cosa molto positiva riprendere le attività nella stagione autunnale. “Come operatore, vedo troppi rischi per i miei clienti e il mio staff. Preferisco lavorare sui protocolli di sicurezza e di igiene sanitaria e sulla sicurezza del campo base per la prossima stagione primaverile in modo da poter tornare in montagna con i nostri clienti ma con un piano, una strategia e un’idea su come gestire tutto questo. Non credo sia il caso di fare dei test ora e sbagliare. Perché, attualmente, non sappiamo abbastanza su questo virus “.