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9 Ottobre 2020

Boulder · Vertical · Europa

Nico Pelorson ripete “No Kpote Only” a Fontainebleau e suggerisce di abbassarlo a 8C

Nico Pelorson su “No Kpote Only”. Immagine tratta dal video di Hugo Parmentier. Fonte: N.Pelorson/Instagram

La linea, fu valutata 9A da Charles Albert, che realizzò la salita a piedi nudi nel dicembre 2018. Ryohei Kameyama l’aveva già abbassata a 8C+/9A l’anno scorso

Una delle linee più dure del boulder mondiale è stata scalata per la terza volta. Si tratta di “No Kpote Only”, nata da un’idea di Charles Albert , nel settore Rocher Brûlé di Fontainebleau. Dopo la prima salita del 2018 e l’unica ripetizione registrata finora,  è stata ripetuta  anche da Nico Pelorson.

Il giovane scalatore francese di 23 anni propone un grado più basso. Pelorson, che ha vinto diversi eventi internazionali di boulder giovanile, tra cui i Campionati Europei 2016, si è dedicato più alle vie che ai boulder, come dimostrano la mezza dozzina di salite di nono grado che ha accumulato.

Storia della linea

“No Kpote Only” è stata  la seconda proposta mondiale 9A. Due anni dopo che Nalle Hukkataival realizzò la prima e non ancora ripetuta “Burden of Dreams” a Lappnor (Finlandia), Charles Albert lo emulò  con questa linea di dieci movimenti. Era il mese di dicembre 2018 e, come sempre, il noto Charles, la risolse arrampicandosi a piedi nudi.

A marzo 2019, Ryohei Kameyama annunciò di aver ripetuto “No Kpote Only”, durante un viaggio che il climber giapponese fece in Europa  e che lo portò  a provare anche “Burden of Dreams”. Secondo la sua valutazione, il problema di Fontainebleau era più vicino al grado di 8C+/9A.

Questione di metodo

Ancora una volta, il metodo utilizzato da uno scalatore o da un altro è fondamentale in “No Kpote Only” e nella sua valutazione. La salita di Charles Albert è avvantaggiata dall’uso delle dita dei piedi  su  prese impossibili con le scarpette da arrampicata.

Nico Pelorson ha affrontato il problema in modo coscienzioso. Ci ha dedicato sette giorni nel 2019 e un altro nel 2020 e si è sottoposto ad un allenamento specifico per rafforzare i  bicipiti e tricipiti. Il risultato più visibile di questa preparazione è il nuov metodo che è riuscito ad applicare: invece di usare le dita dei piedi in varie sequenze come fece Charles Albert, ha scelto di puntare sui talloni. “Con scarpette e metodi ottimizzati risulta più un 8C solido”, assicura, precisando che “comunque quello che conta è la bellezza della linea, il piacere di arrampicare e della condivisione”.


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