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9 Giugno 2017

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Niente Tibet in autunno! Il governo cinese annulla tutti i permessi alpinistici

Comunicato di China Tibet Mountaineering Association

Ufficialmente chiusi Everest, Cho-Oyu e Shisha Pangma per l’autunno 2017

La China Tibet Mountaineering Association ha annunciato la decisione delle autorità cinesi di non concedere il permesso per le montagne del Tibet nell’autunno del 2017. Il motivo: la traversata illegale dell’Everest, dalla Cina al Nepal,  condotta dal polacco Janusz Adamski. Tra gli alpinisti penalizzati dal provvedimento, Carlos Soria, il cui scopo era quello di tentare il Shisha Pangma in autunno.

La traversata dell’Everest non autorizzata del polacco Janusz Adamski, ha avuto un impatto inaspettato e serie conseguenze per tutti gli alpinisti che prevedevano di scalare una montagna del Tibet nel prossimo autunno, poichè il governo cinese ha appena annunciato che non concederà tali permessi per la stagione autunnale 2017, e che rivedrà il regolamento per evitare che queste situazioni si verifichino nuovamente. Probabilmente le spedizioni alpinistiche intenzionate a dirigersi verso le montagne del Tibet nel 2018 si troveranno ad affrontare regole ancor più rigorose di quelle esistenti finora.

Adamski ha scalato l’Everest dal versante nord (Tibet), raggiungendo la vetta il 21 maggio e scendendo, poi,  dal versante sud (Nepal). Il suo obiettivo era quello di farlo senza ossigeno, ma poi lo ha utilizzato dal Campo 3.  Secondo il polacco, non esistono confini sulle montagne e dopo l’impresa avrebbe dichiarato che era ben consapevole delle regole inerenti l’immigrazione e l’arrampicata in Nepal e in Tibet, affermando: “Poiché non è previsto il rilascio di permessi di attraversata in entrambi i paesi, ho dovuto farla illegalmente…”.

Oltre alle conseguenze che questo atto ha avuto su tutti gli alpinisti che sognavano un po’ di alpinismo in Tibet nell’autunno 2017, il governo nepalese ha vietato a Janusz Adamski di scalare in Nepal per i prossimi 10 anni. Non è chiaro cosa farà la Cina.

L’alpinista aveva dichiarato al quotidiano The Himalayan Times: “Sono pronto ad affrontare qualsiasi sfida legale in Nepal per salvaguardare il più grande successo della mia vita. Non ho mai rimpianto quello che ho fatto. “

Ieri, China Tibet Mountaineering Association ha reso nota questa dichiarazione:

“Siamo spiacenti di informarvi che a causa della scalata illegale dell’ Everest dell’alpinista polacco Janusz Adamski, che è salito dal versante settentrionale per scendere da sud il 21 maggio 20017, i regolamenti  interni verranno regolati e migliorate, pertanto, China Tibet Mountaineering Association inizierà ad effettuare le ispezioni a luglio. Per risolvere questi problemi in anticipo e garantire un buon servizio alle spedizioni che si svolgeranno nel 2018, non saranno concessi permessi di salita nell’autunno 2017 con approvazione dell’Ufficio Sport della Regione autonoma del Tibet della Cina e della China Tibet Mountaineering Association. ”

Carlos Soria, intenzionato a tentar lo Shisha Pangma nell’autunno prossimo, intervistato da Desnivel,  a dichiarato: “Per questo motivo si può punire il polacco, ma non il resto del mondo, questa è una rappresaglia contro il mondo intero, e contro loro stessi, perché non ottengono più le entrate economiche che forniscono le spedizioni. Ma sappiamo che questi paesi non si scherza su queste cose [salite illegali]. Ora devo parlare con i miei compagni, ma se non posso andare sullo Shisha Pangma in autunno, farò del mio meglio per andare al Dhaulagiri”.