Nirmal Purja. Fonte: instagram
L’ex Gurka dell’esercito britannico quest’inverno tenterà l’unico ottomila non ancora scalato nella stagione più fredda
Dopo aver scalato 14 ottomila in meno di 7 mesi nel 2019, Nirmal Purja conferma l’invernale al K2 2020-2021, di cui avevamo anticipato il 18 novembre scorso.
L’annuncio è stato dato poche ore fa, dallo stesso alpinista, sui suoi canali social. Il nuovo progetto dell’ex Gurka dell’esercito britannico, “K2 Winter. L’ultima grande sfida dell’alpinismo”, è stato così presentato:
“Al secondo anno della mia carriera di alpinista professionista, voglio continuare a superare i limiti umani con un’altra sfida: la spedizione #K2winter. Spero tu sia emozionato quanto me”.
L’invernale al K2. La sfida più grande, la più difficile, l’ultima
Dalla presentazione di Purja:
“Ci sono innumerevoli ragioni per cui il K2 rimane l’unico 8000 non ancora scalato durante la stagione invernale. Anche in condizioni alpinistiche estive, più favorevoli, il K2 si è guadagnato la reputazione di “Montagna Selvaggia”, che ha chiaramente contribuito al suo grande fascino per generazioni di alpinisti. L’inverno porta con sé un livello di pericolo e sfida completamente diverso.Dal 1987/88, numerose squadre hanno tentato l’invernale al K2 e tutte hanno fallito. Non solo la verticalità delle vie e l’esposizione complessiva rendono la salita tecnicamente impegnativa, ma è il tempo il grande avversario di sempre sul K2, tutto l’anno. I venti in vetta raggiungono la forza di un uragano, le temperature sono ben al di sotto di -65 gradi e con la bassa pressione barometrica dell’inverno c’è ancora meno ossigeno – quindi i margini di errore devono essere nulli. Il più piccolo errore può avere conseguenze catastrofiche.”
Il 37enne non manca di fiducia in se stesso. “In questo momento, riteniamo che nessuna squadra sia in una posizione migliore per raggiungere questa ultima monumentale sfida alpinistica”, scrive Purja sulla sua homepage.
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