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13 Febbraio 2017

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Centrali · Aree Montane · Italia · Lombardia

NIVES MEROI E ROMANO BENET ACCOLTI DA OLTRE 500 APPASSIONATI A BEVERA DI SIRTORI

Bevera di Sirtori, 2017. Longoni, Meroi, Benet. Fonte: press evento

Bevera di Sirtori, 2017. Longoni, Meroi, Benet. Fonte: press evento

NIVES MEROI E ROMANO BENET A BEVERA DI SIRTORI CON “MAKALU, TRE STORIE E UNA MONTAGNA”. OLTRE 500 PERSONE PRESENTI ALL’INCONTRO

C’erano oltre cinquecento persone venerdì 9 febbraio a Bevera di Sirtori da DF Sport Specialist per accogliere due indiscussi protagonisti dell’alpinismo himalayano dei nostri tempi: Nives Meroi e Romano Benet.
Lei, prima italiana sull’Everest senza ossigeno, prima donna a compiere la traversata Gasherbrum I, II e Broad Peak, ha sfiorato il primato femminile dei 14 ottomila. Lui, spesso raccontato come il suo “fedele compagno di cordata”, è in realtà uno dei migliori alpinisti del panorama italiano e internazionale. Insieme hanno affrontato le difficoltà della montagna e della vita, superandole non solo con il successo ma soprattutto con determinazione e con il sorriso.

Bevera di Sirtori 2017: folto pubblico all'incontro con Meroi-Benet

Bevera di Sirtori 2017: folto pubblico all’incontro con Meroi-Benet

Alla serata presso Df Sport Specialist hanno portato il filmato “Makalu, tre storie e una montagna”, con il racconto dei loro tre tentativi al gigante himalayano di 8.473 metri, di cui hanno raggiunto la vetta nella primavera 2016. Il racconto è passato attraverso molti anni e molti cambiamenti. Il cambiamento della montagna, affrontata d’autunno, d’inverno e in primavera, con il vento, i temporali e il sole. Dell’alpinismo stesso, rispecchiato da un campo base che negli anni è diventato sempre più commerciale, “avvelenato spesso da pregiudizi, arroganza e soldi”. E infine del cambiamento dei due alpinisti, che superato numerose difficoltà: per ultima, la lunga malattia che ha colpito Romano nel 2009 e li ha tenuti lontano dalle montagne per 5 anni. Ma non ha minimamente intaccato la loro voglia di scalare: “La nostalgia della montagna – hanno detto – ci dava la forza per resistere a quella prigione”.
Tredici ottomila saliti senza ossigeno e senza portatori d’alta quota, Nives Meroi e Romano Benet ora sono già proiettati verso il quattordicesimo e ultimo della lista ufficiale: l’Annapurna. Una “cosa da duri”? Dal loro punto di vista no. “Andiamo semplicemente in montagna come se andassimo qui sulle Alpi, con il nostro zaino e le nostre forze. Siamo una buona cordata, abbiamo iniziato questo cammino molti anni fa e non avremmo mai pensato che un passo dopo l’altro saremmo arrivati qui”.

Bevera di Sirtori 2017: Longoni, Zamboni, Meroi, Benet

Bevera di Sirtori 2017: Longoni, Zamboni, Meroi, Benet

“La cosa che apprezzo di più è la loro umiltà – ha commentato Roby Chiappa, fra il pubblico insieme a molti personaggi noti dell’alpinismo locale e italiano – sono proprio alpinisti di vecchio stampo. Mi ha colpito la storia della grave malattia che hanno dovuto affrontare e di come sono tornati insieme a scalare”. “Sono persone speciali, che vanno oltre la norma – gli fa eco Floriano Castelnuovo -. Mi piace il loro modo di muoversi in montagna e ho trovato molto sincero il racconto della realtà degli ottomila, che purtroppo è sempre più di spedizioni commerciali. Pensavo che il Makalu ne fosse esente, essendo una montagna più isolata, più lontana dall’Everest, ma a quanto pare non lo è”. Dario Pensa, storico gestore del rifugio Pialeral, condivide la riflessione e sottolinea “l’umanità strepitosa di entrambi, due veri alpinisti”.

“Hanno mostrato cosa vuol dire avere le spedizioni commerciali su queste montagne – dice Dario Spreafico, due tentativi sulla Ovest del Makalu poi salito dalla normale -. Molte persone non sanno come sono cambiati i tempi e com’è cambiato l’alpinismo. Per fortuna c’è ancora gente come loro che porta avanti questo modo di scalare pulito. Le commerciali secondo me sono solo una moda, che andrà a finire, e che non può attrarre i giovani perchè non è vero alpinismo. Ma in questo momento stanno rovinando l’ambiente”.

La serata è stata spunto anche per riflessioni sui cambiamenti fisici delle montagne. Tore Panzeri, che aveva tentato la Ovest nel ’91 e nel ’93, racconta “volevo rivedere la montagna, e l’ho trovata molto cambiata. E’ molto più secca, trent’anni fa non c’erano quei ghiaioni: mi ricordavo molta più neve, più passeggiata, ora sembra molto più impegnativa”.

UOMINI E SPORT

L’occasione ha segnato l’uscita del numero 23 della rivista “Uomini e Sport”, curato da Renato Frigerio, in distribuzione gratuita presso tutti i punti vendita DF Sport Specialist. Il numero, dedicato al chilometro lanciato con interviste ai due detentori del record mondiale (Valentina Greggio e Ivan Origone) e a due “vecchie glorie” locali come Monica Malugani e Fabio Locatelli, è arricchito dal racconto della prima sull’Isola di Baffin di Matteo della Bordella, articoli e approfondimenti dedicati alla Medale, Benveuto Laritti, al libro “Il grande Det” e da un’intervista a Stefano Geminiani, patron di Aquarapid.

Il prossimo appuntamento con il ciclo “A tu per tu con i grandi dello sport” da DF Sport Specialist sarà il 9 marzo alle 20 con la serata “Il cammino di Santiago” di Ivan Rota.