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28 Luglio 2016

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OLYMPIC WINTERS, 1956-2016: dati, storie e protagonisti

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OLYMPIC WINTERS: DA LUGLIO A SETTEMBRE, UNA MOSTRA  RACCONTA L’EBBREZZA DELLE OLIMPIADI INVERNALI DAL 1956 AD OGGI

Raccontare le Olimpiadi invernali, questo l’obbiettivo della mostra allestita a Cortina (BL), dal 29 luglio a fine settembre 2016 (e ancora durante la stagione invernale 2016/2017), partendo da Cortina 1956, la vertigine bianca dell’ebbrezza sportiva  ma anche i primi giochi d’inverno trasmessi in televisione.

L’esposizione “Olympic Winters”,  la prima aperta gratuitamente al pubblico interamente dedicata ai giochi, è allestita presso l’Alexander Girardi Hall.

E’ la mostra che il Comune di Cortina dedica alla complessa ed esaltante vicenda delle Olimpiadi d’inverno, dagli albori degli anni Venti alla magia irripetibile di Cortina 1956, per arrivare infine a Sochi 2014. Un’occasione per scoprire di più su dati, storie olimpiche, protagonisti assoluti di quasi un secolo di Olimpiadi del freddo.

L’ALLESTIMENTO

Decine di pannelli, di fatti e dati statistici, di illustrazioni e di racconto, articolati in oltre venti sezioni: si va dalle discipline e dalle architetture olimpiche ai costi e benefici di ogni gioco, dai palmarès alla evoluzione dei simboli, delle medaglie, della comunicazione. Un viaggio interattivo e di vero infotainment tra le Olimpiadi invernali della storia. Per ricordare che nonostante tutto il protagonista rimane l’uomo. Con il suo coraggio e le sue debolezze.

Il concetto, la grafica e la progettazione sono opera del KreaLab di Cortina, a cura di Roberto Casanova e Dino Gillarduzzi ai quali si affiancano Francesco Chiamulera per i testi e Alberto Manaigo per le ricerche.

LE OLIMPIADI INVERNALI: UN PO’ DI STORIA

Visitando Olympic Winters sarà possibile capire meglio come Cortina 1956 abbia rappresentato un vero spartiacque nella storia delle Olimpiadi invernali, che pure ai loro albori avevano incontrato lo scetticismo del “padre dei giochi”, il barone De Coubertin. E che proprio nell’edizione ospitata tra le Dolomiti trovavano una dimensione mediatica tale da emanciparsi definitivamente dalla kermesse estiva. Con il passare degli anni aumenta esponenzialmente l’interesse di pubblico, media e sponsor. Tanto che nel 1986 il il Comitato Olimpico decide lo svolgimento delle Olimpiadi invernali in anni differenti da quelle estive, per dare ad entrambe la giusta visibilità. Lo sport, intanto, attraversa immensi cambiamenti: l’atleta non è più l’eroe strappato per l’occasione al lavoro quotidiano, ma un professionista delle gare. E alla produzione artigianale di attrezzature, equipaggiamenti e abbigliamento si sostituisce, con gli anni, una produzione seriale in grado di soddisfare gli atleti e soprattutto le crescenti necessità dello sport di massa.

Seguendo la ideale linea del tempo olimpico, Olympic Winters arriva infine a Sochi 2014 e ai progetti per i futuri giochi invernali di PyeongChang e Pechino. Le Olimpiadi in terra russa di due anni fa rappresentano una tappa significativa, l’apice di questa vorticosa evoluzione. L’evento sportivo può ancora essere ospitato da piccole e suggestive località di montagna? O il suo destino è inevitabilmente quello delle metropoli o addirittura da intere regioni, che possono anche trovarsi sul mare, o lontane dai monti? Olympic Winters cerca domande e risposte, in un percorso unico e originale.

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