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8 Febbraio 2018

Altri · Bike · Ski · Ski Race e Nordic Ski

Paolo Bettini, dal ciclismo allo sci nordico con la stessa passione

Paolo Bettini alla partenza della Marcialonga Story. Foto: Newspower

Due parole con Paolo Bettini, ex ciclista professionista che con l’entusiasmo di un ragazzino ci spiega analogie e congruenze tra il ciclismo e lo sci nordico, disciplina quest’ultima che rappresenta la sua nuova sfida. In montagna, in stagioni diverse ma in una stessa dimensione fatta di imprese epiche

In questi giorni abbiamo avuto l’occasione di fare due chiacchiere con Paolo Bettini. Campione su strada ai Giochi di Atene 2004 e campione del mondo di specialità nel 2006 e nel 2007, ha ricoperto dal 2010 al 2013 l’incarico di commissario tecnico della Nazionale di ciclismo su strada dell’Italia entrando così definitivamente nell’Olimpo del ciclismo e nel cuore dei tifosi. Siamo a Predazzo, in Val di Fiemme, nel cuore del Trentino dove si svolge la sesta Marcialonga Story, gara con gli sci stretti che vive un vero e proprio tuffo nel passato, dove gli sciatori si sfidano con attrezzatura e abbigliamento d’epoca. Paolo si destreggia egregiamente tra i compiti di starter e speaker. Coinvolto dagli organizzatori della manifestazione si dà un gran da fare passando dallo Stadio del Fondo di Lago di Tesero al centro del paese di Predazzo con l’entusiasmo di un ragazzino. Ci avviciniamo a lui, ci stringe la mano con un sorriso che parla già della sua seconda vita sportiva.

Paolo Bettini, Marcialonga Story. Foto: Newspower


L’eterno rapporto tra il ciclismo e la montagna. Qual è il tuo pensiero?

«Ciclismo è montagna. La montagna non è fatta solo da piste da sci e di neve, anche se noi ciclisti le nostre belle nevicate in montagna le abbiamo prese. C’è comunque un filo conduttore diretto perché alla fine le grandi imprese ciclistiche vengono tutte raccontate e vissute soprattutto sulle grandi montagne».

Sci nordico e ciclismo. Hai trovato dei punti di contatto sotto l’aspetto fisico e l’approccio mentale?
«Assolutamente sì. Ciclismo e sci stretti sono due sport di endurance, due sport di grande fatica che richiedono indubbio impegno e in cui la gestione della stanchezza e lo sforzo atletico sono molto simili seppur con attrezzatura diversa, bicicletta e sci appunto».

Tatticismo e gioco di squadra. Così nel ciclismo come nello sci nordico?
«Sì, infatti non credevo quanto fosse così importante stare “a ruota” o per meglio dire a “sci” in questo caso. Seguire la scia degli altri e stare al coperto per poi andare a battere gli avversari nel finale è un po’ come nel ciclismo, serve molto».

Paolo Bettini all’arrivo della Marcialonga Story. Foto: Newspower


A 38 anni, Rio Ferdinand ex difensore della squadra calcistica del Manchester United cambia vita e si dà alla boxe diventando un pugile professionista definendola per la sua vita “una nuova sfida”. Consideri anche tu questa una “nuova sfida”, visti i tanti traguardi ormai raggiunti nel ciclismo?

«Diciamo che questa è un po’ la mia seconda vita. Non da agonista, ma sto esplorando gli altri sport vivendo il tutto con un entusiasmo che non è poi quello agonistico anche se in fondo l’agonismo non ci abbandona mai. E’ un modo di conoscere dei mondi che prima non avevo il tempo e il modo di poter scoprire».

Questa è la tua prima volta qui e ti abbiamo visto destreggiarti discretamente con gli sci stretti ai piedi. Pensi che il prossimo anno ripeterai l’esperienza?
«Mi è piaciuto e mi sta piacendo, soprattutto oggi in occasione della Marcialonga Story che io considero una grande festa. La marcialonga sarà comunque più agonistica, però credo che tra gli otto-novemila che partiranno ci saranno i soliti due-trecento che faranno la loro gara agonistica. Per il resto sarà anche in questo caso una grande festa che legherà due valli bellissime come la Val di Fiemme e la Val di Fassa.

Massimo Dorigoni