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26 Aprile 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Il prossimo inverno non ci sarà una spedizione polacca al K2

Foto di gruppo, spedizione polacca invernale al K2, 2017/2018. Fonte: facebook

L’associazione alpinistica polacca ha annunciato che ci sarà un altro tentativo, ma sarà nella stagione 2019/2020

La stagione alpinistica primaverile è appena iniziata e i team si stanno preparando per i primi tentativi sugli ottomila. Lontano da lì, i polacchi hanno annunciato qualche giorno fa che tornaranno sul K2 in inverno, l’ultimo Ottomila ancora da conquistare nella stagione più fredda, ma non lo faranno quest’anno. La notizia è stata confermata dall’associazione alpinistica polacca in una dichiarazione:

“Dopo aver analizzato la situazione, il comitato organizzatore e i membri della spedizione di quest’anno, hanno deciso che ci sarà un altra spedizione invernale al K2 e sarà programmata per l’inverno 2019/2020.” La Polish Mountaineering Association dedicherà il prossimo anno e mezzo alla selezione e alla preparazione del futuro team e all’organizzazione delle attività di comunicazione e della spedizione.

Il team polacco che ha tentato il K2 quest’inverno, guidato da Krzysztof Wielicki, è tornato a casa a metà marzo senza un trofeo, dopo due anni di preparazione, acquisizione di sponsor e sforzi per assemblare una squadra di tutto rispetto, di cui – oltre a Denis Urubko e Adam Bielecki – facevano parte:  Janusz Golab (prima invernale del Gasherbrum I), Artur Malek (prima invernale del Broad Peak), Marcin Kaczkan (con esperienza in un tentativo precedente al K2 invernale), Rafal Fronia, Marek Chmielarski, Piotr Tomala e il giovane Maciej Bedrejczuk.

spedizione polacca al CB del K2, febbraio 2018. Foto: R. Fronia

Il tentativo di quest’anno, è stato caratterizzato da alcuni eventi. Ricordiamo il salvataggio di Elisabeth Revol sul Nanga Parbat, che ha visto impegnati nei soccorsi Adam Bielecki e Denis Urubko, i più qualificati e meglio acclimatati del team polacco. Un altro momento delicato è stato il tentativo in solitaria di Denis Urubko, effettuato senza il permesso di Krzysztof Wielicki, alla fine di febbraio. Non è stato l’unico motivo di disaccordo tra Wielicki e Urubko, ma senz’altro il più incisivo e discusso. In ogni caso, Urubko non è riuscito a raggiungere la cima per l’arrivo anticipato di una tempesta che lo ha costretto a ritirarsi.