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8 Maggio 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Rinviata al 2020-2021 la spedizione invernale polacca al K2

Piotr Tomala. Fonte: wspinanie.pl

Piotr Tomala, nuovo leader del Polish Winter Himalaism Program Arthur Hajzer, ha annunciato ufficialmente che i polacchi non andranno in Pakistan quest’inverno a causa della “mancanza di alpinisti esperti”, in grado di  portare a termine un attacco alla vetta

L’annuncio della Federazione Polacca di Alpinismo con i nomi dei membri della prossima spedizione invernale al K2, era atteso per metà maggio. Alla loro guida,  per tentare nuovamente la prima salita invernale al K2 il prossimo inverno, Piotr Tomala.

Ora arriva la notizia del rinvio, una comunicazione firmata dallo stesso Piotr Tomala che titolerebbe “La spedizione invernale polacca al K2, posticipata al 2020”.

Queste le motivazioni:

“Nell’inverno 2019, non ci sarà alcuna spedizione polacca al K2. La spedizione polacca è posticipata all’inverno 2020. Fino ad allora, il programma si concentrerà sulla selezione e la preparazione di una squadra, per aumentare le possibilità di raggiungere la vetta.

Il motivo del rinvio della spedizione è la mancanza di un team di esperti in grado di portare a termine un attacco alla vetta. Dalla nostra ultima spedizione invernale al K2, abbiamo lavorato molto duramente per prepararci all’invernale 2019. Abbiamo cercato, tra le altre cose, di ottenere finanziamenti, che sarebbe stato garantito.

Sfortunatamente, alcuni dei potenziali membri non hanno potuto unirsi alla nostra spedizione a causa di problemi fisici che  devono essere risolti. Ciò significa che, non potendo avvalerci di sufficienti alpinisti esperti in Pakistan, è impensabile portare a termine un attacco al vertice. E il nostro obiettivo non è solo quello di essere presenti al campo base del K2.

Il senso di responsabilità per l’intero progetto e per la sicurezza dei partecipanti ci ha costretti a rinviare i nostri piani per l’inverno del 2020.

Nel 2019 e nel 2020, ci concentreremo sui programmi di formazione che ci permetteranno di migliorare le competenze dei giovani e talentuosi alpinisti che non hanno esperienza in alta montagna.

Durante il nostro addestramento  di marzo nei Monti Tatra, abbiamo selezionato più di una dozzina di alpinisti. Ci auguriamo  che prima dell’inverno 2020 maturino l’esperienza necessaria per prendere parte ad una sfida tanto impegnativa quanto quella di raggiungere la vetta del K2. A maggio è in programma un altro campo. Riuniremo un grande gruppo di persone per discutere i piani per il prossimo anno e per svolgere i futuri corsi di formazione.”

Foto: M.Chmielarski, invernale polacca al K2 2017/2018

Le ragioni fornite da Piotr Tomala sorprendono, tenendo conto della quantità, della forza, dell’esperienza in quota e delle spedizioni invernali compiute dagli alpinisti polacchi.
La Polonia vanta un gruppo di alpinisti esperti  abbastanza numeroso: Piotr Tomala e Marcin Kaczkan hanno due spedizioni invernali al K2 al loro attivo; Janusz Golab ha condiviso la prima salita al G1 con Adam Bielecki; Artur Malek ha realizzato la prima invernale al Broad Peak  con Bielecki; Marek Klonowski e Pawel Dunaj sono stati quest’inverno al K2 con Álex Txikon e hanno  diverse spedizioni invernali sul Nanga Parbat al loro attivo. Per non parlare di giovani promettenti come Andrzej Bargiel, il protagonista della prima discesa con gli sci dal K2 e Marek Chmielarski, Rafal Fronia o Waldemar Kowalewski, altri alpinisti polacchi che hanno partecipato alle ultime spedizioni invernali al K2. (Fonte)