Colpite le province di Como, Varese, Brescia e Sondrio
Incendi si sono sviluppati nei boschi del nord della Lombardia, in particolare vigili del fuoco e protezione civile sono al lavoro in provincia di Como, Varese, Brescia e Sondrio
Nel Comasco sono due i due roghi divampati alla fine della scorsa settimana. Il più vasto è sulle pendici meridionali del Monte San Primo, dove il 29 ottobre un gruppo di escursionisti è rimasto bloccato a 1200 metri. Per portarli in salvo a valle è intervenuto un elicottero. L’altro incendio è sui monti di Tavernerio. Al momento non risultano comunque abitazioni minacciate dalle fiamme.
Scuole chiuse in via precauzionale a Luvinate, uno dei paesi del Varesotto a ridosso del Parco regionale Campo dei Fiori, dove proseguono gli interventi per spegnere l’incendio che sta devastando l’area verde.
L’allarme-incendi, in Valtellina, invece, sta gradualmente rientrando. Dal 30 ottobre i 500 residenti di Tartano (Sondrio) non sono più isolati, anche se il transito dell’unica strada rimarrà, per ora, percorribile solo a orari prestabiliti. Al momento, spente le fiamme, è il rischio frane a preoccupare per il terreno duramente colpito nella vegetazione.
Nel Bresciano i Vigili del Fuoco sono ancora al lavoro sui roghi divampati tra il 28 e il 29 ottobre nella zona dell’Alto Garda, tra Tremosine, nel Bresciano, e la Valle di Ledro.
L’assessore regionale alla Protezione civile, Simona Bordonali, ha annunciato la richiesta dello stato di emergenza nazionale. (Fonte: Ansa – 30 ottobre 2017 – ore 16,44).
Intanto gli incendi devastano il Piemonte, dove – solo ieri – si sono sviluppati 39 roghi.
La situazione nelle Valli del Piemonte