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8 Ottobre 2020

Ambiente e Territorio

4 PROGETTI PER SALVARE L’AMBIENTE: Vota il tuo preferito per destinargli i fondi EOCA.

Anche quest’anno, in qualitá di media partner di EOCA (Euroean Outdoor Conservation Association), MountainBlog è lieto di ospitare la campagna di raccolta voti finalizzata alla scelta dei migliori progetti di conservazione ambientale. Un’importante iniziativa che vi darà la possibilità di scegliere il progetto che, secondo il vostro parere, si merita di ricevere i fondi EOCA.

Di seguito trovate una lista di 4 progetti che necessitano del vostro personale aiuto per aggiudicarsi i fondi che ne permettereanno la realizzazione.

Dall’8 (ore 00.01 – orario UK) al 22 ottobre (24.00 – orario UK) 2020 attraverso questa pagina, potrete leggere i progetti in lista e votare il vostro preferito cliccando sul corrispondente pulsante di voto. Il progetto che raccoglierá il maggior numero di apprezzamenti si aggiudicherá i fondi necessari per mettere in moto il suo programma di recupero ambientale. Il tuo voto fará quindi la differenza!

Nel nostro piccolo, tutti possiamo contribuire alla salvaguardia del pianeta. Questo è davvero un facile, facilissimo modo per dare un apporto personale di grande valore. Non mancare e vota ora!

Scegli uno dei progetti elencati e, una volta fatto, accetta i Termini e Condizioni di voto alla fine della pagina. Solo a quel punto il tuo voto verrá correttamente registrato.

LAND PROJECTS:

Progetto  11: Impedire che le Alpi diventino montagne di plastica, Italia.

Obiettivi del progetto: Lo scopo di questo progetto è la salvaguardia dell’habitat d’alta montagna, uno degli ultimi ambienti incontaminati dell’Europa meridionale. Si tratta di un contesto che ospita ungulati, carnivori, uccelli, fiori e piante. Lavorando con 4 rifugi alpini molto diversi tra loro (per dimensione, ubicazione, accessibilità e numero di visitatori) il progetto svilupperà una strategia – finalizzata all’eliminazione degli oggetti di plastica monouso – che verrà poi condivisa (mediante workshop e brochure informativa) con altre strutture ricettive. Verranno inoltre organizzati 15 eventi di pulizia lungo 150 km di sentieri, laghi, prati alpini, ghiaioni e intorno ai rifugi. Infine, si avvierà un programma educativo che coinvolgerà guide escursionistiche e alpine, personale del parco, scuole locali, il settore turistico e varie istituzioni. Verrà anche creata un’applicazione che incoraggerà le persone a continuare la pulizia in modo indipendente.

Progetto  177: Campagna “Clean Cyprus”

Obiettivi del progetto: Nonostante siano tra le più inquinate del pianeta, Cipro ospita importanti spiagge di nidificazione della Tartaruga Verde del Mediterraneo, una specie in via di estinzione. Per evitare che la plastica si affossi nella sabbia, è necessaria una pulizia costante dato che i rifiuti di plastica vengono continuamente depositati a riva. Nonostante le pulizie dei litorali stiano diventando eventi regolari per la comunità locale, è comunque necessario lavorare di più sulle remote spiagge di nidificazione e lungo i sentieri dell’isola. Utilizzando una specifica piattaforma e collaborando con reti internazionali per la registrazione dei dati di raccolta dei rifiuti, il progetto realizzerà quattro campus giovanili nelle aree selvagge della penisola settentrionale del Karpaz. Tale zona, oltre ad essere  importante per le tartarughe, è fondamentale anche per varie tipologie di uccelli migratori e non, oltre ad attrarre gli amanti dell’escursionismo e della bicicletta. I campi scuola creeranno quindi momenti di educazione ambientale, attività di miglioramento dei sentieri e stimoleranno gli abitanti del luogo ed appassionati dell’outdoor a partecipare ad eventi di pulizia che elimineranno i residui plastici su una superficie di 80-100 km di sentieri e spiagge.

 

Progetto  183: Restauro delle più popolari zone di arrampicata in Bosnia ed Erzegovina.

Obiettivi del progetto: L’area di Krajina ospita una ricca concentrazione di vari ecosistemi come canyon, valli, colline, montagne, prati, scogliere rocciose, ecc. Il focus principale del progetto sono però i siti di arrampicata minacciati da una crescente attività alpinistica fomentata dalla pubblicazione di una guida di settore.  La mancanza di sentieri e accessi alle falesie ha portato alla distruzione dell’habitat: rimozione di alberi, spostamento di massi, abbandono di rifiuti plastici e danneggiamento della vegetazione e delle zone di nidificazione degli uccelli sulle pareti rocciose. Inoltre, la mancanza di aree designate per il barbecue e l’accensione di fuochi ha causato incendi incontrollati. Lavorando con gruppi di climbers locali e non, questo progetto vuole educare sia i visitatori che la gente del posto sul comportamento da tenere in natura, e proteggere la fauna selvatica attraverso l’installazione di appositi segnali informativi che serviranno ai climbers per evitare di danneggiare le zone di nidificazione degli uccelli. Verranno inoltre piantati 1000 alberi, si raccoglierà la spazzatura lungo 15 km di sentiero e si svilupperanno dei sentieri più evidenti e stabili.


Progetto  189: Plastic Free Woodlands, UK.

Obiettivi del progetto: Fungendo da mini-serre e fornendo riparo da animali, processi di sfogliatura, erbacce e pesticidi, le protezioni di plastica a tubo sono fondamentali per consentire ai giovani alberi di sopravvivere e prosperare fino a quando la pianta non sarà completamente stabile. Dopo vari decenni di piantagione in tutto il territorio del Regno Unito, si presenta ora il problema della massiccia presenza di milioni di tubi di plastica (inutilizzabili) disseminati nell’ambiente. Con il passare del tempo, questi tubi si disintegrano in frammenti più piccoli che si disperdono nel terreno e nei corsi d’acqua. Un problema che non farà che peggiorare con il tempo  visto l’impegno del governo britannico a piantare 30 milioni di alberi in più all’anno. Esistono alternative biodegradabili alla protezione in plastica, ma non sono ancora nè economicamente sostenibili, nè in grado di proteggere efficacemente gli alberelli per tutto il tempo necessario. Questo progetto eliminerà quindi le vecchie protezioni su 8 ettari e le destinerà per il riutilizzo o riciclaggio. La raccolta coinvolgerà le comunità locali e dei volontari che pianteranno 7.000 alberi in 5 aree boschive per sperimentare alternative alle protezioni in plastica.  Attraverso una collaborazione settoriale si cercherà una soluzione sostenibile, diffondendo conclusioni e raccomandazioni sperimentali a livello nazionale.