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9 Agosto 2022

Climbing · Vertical · Europa

Seb Bouin realizza la terza salita di ‘Change’ a Flatanger

Seb Bouin. Fonte: profilo facebook

Seb Bouin ripete il primo 9b+ della storia dell’arrampicata

Dopo la prima salita di “Nordic Marathon” e numerosi altri 9a/+, Seb Bouin ha concluso il suo glorioso viaggio in Norvegia con la terza salita di “Change”, al suo ultimo tentativo! Liberata da Adam Ondra nel 2012 e conosciuta come il primo 9b+ della storia dell’arrampicata, la via è stata ripetuta dall’italiano Stefano Ghisolfi nel 2020.

Per il momento, Bouin non si è ancora espresso sulla difficoltà della via, tuttavia ha commentato la salita sui suoi canali social:

“Dopo aver salito il tiro 1 e il tiro 2 in modo indipendente, il mio obiettivo era sicuramente tentare l’intera via. L’unico problema era che avevo solo altri quattro giorni prima della partenza per tornare a casa.

Non sapevo se sarebbero stati sufficienti per completare l’intera via. La grotta cominciava a schiacciarmi. Ero stanco per il viaggio. Ma volevo giocare fino alla fine.

Il primo giorno le condizioni sono state terribili. Era umido e bagnato. Molte prese chiave erano bagnate. Ho deciso di non scalare e di aspettare il giorno successivo.

Il secondo giorno era ancora umido e le prese chiave erano un po’ più asciutte, ma non ero fiducioso a causa dell’umidità. Ho deciso, comunque, di tentare la via. Non potevo aspettare più a lungo, poichè presto sarei dovuto partire. Ho superato il primo tiro, mi sono riposato molto prima del secondo. Poi ho superato il primo passaggio chiave del tiro 2 e sono caduto subito dopo sul secondo passaggio chiave. Le prese erano molto umide e quasi bagnate.

Il terzo giorno (5 agosto), ero ancora molto stanco per il tentativo del giorno precedente e  la notte non ho dormito bene. Non avevo intenzione di arrampicare, volevo attendere e sentirmi pronto. Sono salito alla grotta per verificarne le condizioni e assicurare la mia ragazza sulla sua via. Le condizioni erano eccezionali! Ero combattuto. Dovevo provare e approfittarne? O dovevo attendere fino a quando non mi fossi ripreso del tutto? Alla fine ho deciso di provarci. Le buone condizioni mi hanno fatto letteralmente correre tra le prese. Era molto diverso dal giorno prima.

Sono felice di dire che non ho commesso errori, ero convinto di poter arrivare alla fine, e così è stato! Di solito non sono un tipo da “ultimo giorno, ultimo tentativo”, ma questa volta è successo.

Ho salito la via con le ginocchiere, come il precedente salitore Stefano Ghisolfi.

Altri post in arrivo sul viaggio complessivo e sul confronto tra Change, Nordic Marathon e Move”.