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14 Febbraio 2019

Climbing · Vertical · Resto del Mondo

Siebe Vanhee e Max Didier liberano “Patagónicos Desesperados”. Seconda libera e onsight di Leo Gheza

Topo “Patagonicos Desesperados”, Patagonia. Fonte: Siebe Vanhee

Il belga e il cileno effettuano la prima salita in libera della via aperta nel 1989 da Daniel Anker e Michel Piola. Pochi giorni dopo, l’italiano Leo Gheza realizza la seconda libera e il primo onsight della via

Siebe Vanhee e Max Didier si sono conosciuti quest’estate  in Patagonia. Hanno fatto amicizia a El Chaltén durante  i tentativi su diverse montagne della zona. Malgrado il maltempo, l’ultimo giorno hanno scalato insieme, riuscendo a completare in libera “Desperate Patagonian” (550 m, 7a+) sul versante Est dell’Aguja Poincenot.

La via in questione risale al 1989, quando fu aperta dal team formato da Daniel Anker e Michel Piola. Come ricorda Rolando Garibotti su PataClimb.com, i due svizzeri trascorsero un mese orribile in attesa di condizioni meteorologiche adeguate nella valle Piergiorgio. Avevano esaurito il tempo e pronto il biglietto di ritorno, ma all’ultimo minuto decisero di rimanere per altri dieci giorni. In quei dieci giorni,  hanno aperto quattro nuove vie, tra cui “Patagónicos Desesperados”. Un’altra curiosità legata all’apertura di questa via è che Anker e Piola aprirono per la prima volta la parte superiore, accedendo dalla rampa innevata della vicina via Whillans-Cochrane. Ritornati un paio di giorni dopo, hanno aperto anche la parte inferiore. La prima ripetizione di “Patagónicos Desesperados” non è arrivata fino al 2010, ed è stata firmata dallo spagnolo Oriol Baró e dell’argentino Ramiro Calvo.

Max Didier y Siebe Vanhee, sulla cima dell’Aguja St Exupery.Foto: Siebe Vanhee

Max Didier ha annunciato così la prima salita in libera, effettuata con Vanhee, sui suoi canali social:

“Sono stato molto fortunato a scalare l’Aguja Poincenot lungo la via “Patagónicos desesperados” (550 m, 6c, A3). (550 m, 6c, A3). Siamo riusciti ad attrezzare le 14 lunghezze fino alla cima, realizzando la prima salita in libera superando il lungo tiro chiave 7a+. Sono molto felice per questo successo ma anche per aver arrampicato con Siebe Vanhee, che è un’incredibile compagno e amico.”

Pochi giorni dopo, dalla sua casa in Belgio, Siebe Vanhee pubblicava la topografia della via, con le valutazioni di tutte le lunghezze in libera:

“Ecco la topo della storica linea artificiale  “Patagónicos Desesperados” che Max Didier ed io abbiamo liberato  nel nostro ultimo giorno insieme a El Chaltén. E’ stata la nostra prima esperienza in cima all’ Aguja Poincenot. È un picco alto! Un’altra salita free climbing nelle grandi montagne della Patagonia!”

Prima ripetizione e prima onsight di “Patagónicos Desesperados” da Leo Gheza

Appena cinque giorni dopo la salita di Siebe Vanhee e Max Didier, la via ha catturato l’attenzione di un’altra cordata. L’italiano Leonardo “Leo” Gheza ha realizzato, infatti, la seconda libera e la prima salita a vista.
Era accompagnato da Andrea Tocchini, secondo di cordata.

Leo ha scritto in merito: “Super via che solca il centro della parete alternando placche tecniche a rozze fessure con arrampicata spesso obbligata.
Un super grazie lo devo al classico socio Andrea Tocchini per avermi lasciato la possibilità di provare la via da 1 a vista”