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10 Marzo 2017

Ambiente e Territorio · Appennini · Aree Montane · Emilia Romagna · Italia

SOCCORSO IN MONTAGNA. Progetto Sherpa: positivi i test su droni e robot

Progetto Sherpa. Fonte: facebook

Progetto Sherpa. Fonte: facebook

I FUNZIONARI EUROPEI VALUTANO POSITIVAMENTE IL PROGETTO SHERPA, SISTEMA CHE LOCALIZZA I DISPERSI TRAVOLTI DA VALANGHE E SLAVINE ATTRAVERSO DRONI, ROBOT E AEREOMODELLI

Il progetto Sherpa, un sistema a servizio dei soccorritori basato sull’uso di droni, robot, aereomodelli ad ala fissa, ideato da giovani ricercatori europei dell’Università di Bologna, dopo 4 anni di sviluppo, è stato valutato positivamente dai funzionari europei durante il Final Review Meeting tenutosi a Davos (Svizzera) lo scorso 2 e 3 marzo.

Raggiunge luoghi oggetto di slavine in pochi minuti e localizza i dispersi travolti dalla neve, mentre sistemi alternativi impiegano ore o sono addirittura inagibili in alcune situazioni. Veloce ed efficace nell’individuazione dei dispersi, Sherpa salvaguarda anche gli stessi soccorritori, grazie all’uso di robot nominati come animali: “falchi” (aeromodelli), “asini intelligenti” (rover) e “vespe” (droni).

Progetto Sherpa. Fonte: facebook

Progetto Sherpa. Fonte: facebook

Sherpa, spiega Lorenzo Marconi del Dei (Dipartimento di ingegneria dell’energia elettrica e dell’enformazione), coordinatore del progetto Sherpa e del corso di studi in Ingegneria dell’Automazione dell’Università di Bologna, “è oggi una piattaforma dove sono integrate tante tecnologie diverse, sia hardware che software. E l’abbiamo testata, come richiesto dai valutatori europei, anche in situazioni dinamiche”. Ovvero in condizioni meteorologiche e scenari di soccorso che cambiano repentinamente.

Un’innovazione sociale nata da un progetto partecipato a livello europeo che mette la tecnologia al servizio dei soccorritori e che infatti ha trovato la collaborazione e l’interesse del Soccorso Alpino del CAI e dei Carabinieri. Sherpa è un progetto scientifico molto attuale visto il grande numero di incidenti in alta quota causati dalla neve: secondo i dati del Club Alpino Italiano, si è passati dai 1300 del 1955 ai circa 8mila del 2014.

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