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1 Dicembre 2016

Alpinismo e Spedizioni · Vertical

THOMAS HUBER: LA CADUTA IN FALESIA, IL RECUPERO E L’ULTIMA ESPERIENZA IN PAKISTAN

Thomas Huber durante il recupero. Fonte: facebook

Thomas Huber durante il recupero. Fonte: facebook

THOMAS HUBER: I TRE MESI DOPO L’INCIDENTE IN FALESIA

All’inizio di luglio, il 49enne top climber tedesco Thomas Huber è stato vittima di una brutta caduta da un’altezza di 16 metri in una falesia della Baviera. E’ stato ricoverato in ospedale dove gli hanno diagnosticato un trauma cranico e dove ha subito diversi interventi. L’incidente di Huber è stato causato da un errore durante la discesa in corda doppia.  Sulla sua pagina Facebook, dopo l’incidente, ha postato: “Contrariamente a tutte le previsioni, sono a posto. Ho avuto 1000 angeli custodi”.

Latok I. Foto: Thomas Huber. Fonte: blogs.dw.com

Latok I. Foto: Thomas Huber. Fonte: blogs.dw.com

Dopo un rapido recupero, Huber è partito per il Pakistan per tentare l’inviolata parete nord del Latok I con Toni Gutsch e Sebastian Brutscher. Ma le cose sono andate diversamente. Dopo l’arrivo al campo base, Kyle Dempster e Scott Adamson sono scomparsi durante una scalata sull’Ogre II. Huber, impegnato con i suoi compagni, nelle operazioni di ricerca e soccorso, ha individuato gli sci degli alpinisti statunitensi, purtroppo, però, dopo una lunga ed estenuante ricerca, nessuna traccia di Dempster o Adamson.

In un recente articolo scritto per PlanetMountain, Huber ha detto, “Gli ultimi tre mesi sono stati duri e ho sperimentato tutto ciò che la vita ha da offrire: la lotta con la morte, l’energia della vita e della sopravvivenza, l’amore, la speranza, il dolore, la sofferenza, la delusione e la rabbia, ma anche la gioia, l’amicizia e la forza generata da un gruppo molto unito.
Qui il racconto completo di Huber.

Thomas Huber. Foto T. Huber. Fonte: blogs.dw.com

Thomas Huber. Foto T. Huber. Fonte: blogs.dw.com

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