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16 Ottobre 2018

Ambiente e Territorio · Appennini · Aree Montane · Italia · Marche

Tutela dell’ambiente montano. Congresso nazionale del CAI, a Fermo il 20 e 21 ottobre

Fonte: CAI Tam

Due giornate di lavoro per discutere di tutela dell’ambiente  e di turismo sostenibile e consapevole

Le azioni da intraprendere per una sempre maggiore tutela della natura delle montagne, con i suoi paesaggi ed ecosistemi, e la promozione di un turismo sostenibile e consapevole dei luoghi attraversati, con la loro storia, tradizione, letteratura, enogastronomia e produzioni tipiche.
Saranno questi  i temi del Congresso nazionale della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano (CCTAM) del Club alpino italiano, denominato “La Montagna è…”, in programma a Fermo, nelle Marche, presso la Sala Congressi dell’Hotel Astoria, sabato 20 e domenica 21 ottobre.

Interverranno all’appuntamento decine di “Operatori Tutela Ambiente Montano” del CAI provenienti da tutta Italia, oltre a rappresentanti di altre Commissioni del Sodalizio (rifugi, escursionismo, scientifico, cinematografica).

“Il CAI è interessato a potenziare la propria azione preventiva di tutela, contrastando la crescita del consumo di suolo e ambiente edevidenziando il valore del paesaggio”, spiega il Presidente della CCTAM Filippo Di Donato. “Parimenti vogliamo che la montagna sia una realtà vissuta nei paesi, sui sentieri e nei rifugi, capace di raccontare storie di genti e territori tra tradizione e innovazione, per scoprire la loro identità di montanari a sempre tenacemente presenti”.

Tra i temi che  trattati, dunque, la sostenibilità di economia e società nelle montagne italiane, con le realtà (tradizionali o innovative) in grado di evitare abbandono e aggressioni ambientali, e la gestione politica e tecnica in grado di portare a scelte competenti per comporre i conflitti emergenti (ad esempio il ritorno grandi carnivori contro la zootecnia montana). Si affronteranno poi il tema della frequentazione turistica sostenibile, alternativa al turismo di massa, con la necessità di formazione ed educazione da parte del CAI, e il ruolo che deve ricoprire il Sodalizio per conciliare la naturalità e le attività umane in montagna, cercando la salvaguardia di entrambe.

Il pomeriggio del sabato si terranno quattro gruppi di lavoro, che analizzeranno l’importanza della capillarità del Club alpino e di un’efficace comunicazione ambientale, fino ad arrivare alla libertà di andare per monti (con sensibilità e attenzione per l’ambiente) e alla visione nazionale del CAI per contrastare lo spopolamento, promuovere il ritorno nelle aree montane e incentivare gli investimenti puntando su paesaggio e risorse naturali e culturali.

La domenica mattina in programma le relazioni dei gruppi di lavoro e la stesura del documento conclusivo del congresso.

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