MENU

3 Marzo 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Txikon e compagni verso il Nanga Parbat. Tappa a Skardu per i rifornimenti

Foto arch. Alex Txikon al K2, inverno 2019.

Ultimo aggiornamento dal Nanga Parbat

Dallo staff di Daniele Nardi:

“Grazie all’intervento dell’Ambasciatore Stefano Pontecorvo e alla preziosa collaborazione dell’Aviazione pakistana, questa mattina, alle 12.30 ora locale, due elicotteri della aviazione militare pakistana hanno ottenuto l’autorizzazione definitiva al decollo e al volo fino al campo base del K2.

I velivoli hanno effettuato il volo in assetto di massima allerta essendo la zona del K2 lungo il confine con l’India. I piloti hanno volato radenti le morene del Baltoro, fino a raggiungere il campo base e caricare Alex Txikon con il suo gruppo e attrezzatura per poi rientrare immediatamente nell’area di sicurezza fuori dal ghiacciaio.

Gli elicotteri hanno fatto rifornimento a Paju in salita e stanno andando ora a Skardu. Dopo i rifornimenti, voleranno con maggiore tranquillità verso sud, quindi nell’area interna del Pakistan, dove si trova il Nanga Parbat per raggiungerne il campo base e possibilmente Campo 1. Qui i cuochi, l’ufficiale di collegamento e Ali Sadpara, con gli altri due alpinisti pakistani, hanno predisposto le piazzole di atterraggio.”

La squadra poco fa è atterrata a Skardu per i rifornimenti. E’ composta da Alex Txikon, Felix Criado, Ignazio de Zuloaga ed il  Dott. Josep Sanchis.

Tra poco ripartirà per il Nanga Parbat.

Squadra di soccorso. Foto: Ali Muhammad Saltoro

La squadra di Txikon a Skardu prima di ripartire per il Nanga Parbat per le ricerche di Nardi e Ballard

La squadra di Txikon a Skardu prima di ripartire per il Nanga Parbat per le ricerche di Nardi e Ballard

Passo dopo passo, l’azione di Daniele Nardi e Tom Ballard sulla montagna e gli eventi dell’ultima settimana

Daniele Nardi e Tom Ballard sono arrivati in Pakistan alla fine di dicembre 2018. Le attività sul Nanga Parbat sono iniziate negli ultimi giorni dell’anno. La squadra  comprendeva anche due pakistani: Rahmat Ullah Baig e Karim Hayat. Per Daniele, era il quinto tentativo sulla montagna, per Tom – la prima esperienza su un Ottomila.

Il punto più alto raggiunto da Nardi sullo Sperone Mummery è stata quota 6450 metri, in occasione della spedizione del 2013 con la francese Elisabeth Revol.

Quest’anno, nonostante le forti nevicate, il team è stato in grado di allestire  rapidamente e senza grandi ostacoli alcuni campi: C1 a 4700 metri, C2  a 5100 metri e l’ultimo, C3,  a 5700 metri, il 10 gennaio.

A metà gennaio, Nardi e Ballard hanno raggiunto  6.200 metri di quota dove hanno depositato  l’attrezzatura necessaria per allestire il Campo 4; poi sono scesi al Campo Base. In quei giorni, i pakistani membri del team hanno accusato i primi problemi di salute e, dopo una notte trascorsa a Campo 3 sono tornati al CB.

Intorno al 20 gennaio sono iniziate le nevicate intense: in 3 giorni sono caduti un metro e mezzo di neve. Timorosi di perdere i campi e le attrezzature lasciate sulla montagna, i due alpinisti avrebbero voluto riprendere l’azione sulla montagna il prima possibile, ma il tempo lo ha impedito per quasi una settimana.

Invernale al Nanga Parbat 2019: Daniele Nardi e Tom Ballard. Foto: arch. Daniele Nardi

Nonostante l’enorme quantità di neve fresca, il 27 gennaio l’intera squadra è salita in quota. La scalata ha richiesto molto tempo e ha messo a dura prova le energie del team. A Campo 1 si è scoperto che una forte bufera di vento aveva spazzato via una tenda e l’equipaggiamento dei due pakistani. Rahmat, sotto antibiotico per un’infiammazione alla gola da sei giorni, e Karim, che avrebbe dichiarato “Non voglio morire su questa montagna”, sono rientrati al CB. Poco dopo, entrambi hanno lasciato la spedizione.

Daniele e Tom hanno continuato a salire da soli. Hanno trascorso due notti molto fredde a Campo 2, aspettando che il manto nevoso si stabilizzasse, e poi sono saliti in ricognizione e rientrati alla base.

Anche il 3 febbraio i due scalatori hanno raggiunto il Campo 2 per poi rientare alla base.

È poi  iniziato un lungo periodo di nevicate e di condizioni meteorologiche avverse, che hanno costretto gli alpinisti a interrompere del tutto la loro azione sulla montagna. A corto di cibo e gas, l’11 febbraio sono stati riforniti da portatori giunti  ​​al Campo Base con nuove scorte utili fino alla fine di marzo.

Il 14 febbraio, ancora con il brutto tempo, Daniele e Tom hanno aperto la via per Campo 2 e sono ritornati alla base. Probabilmente hanno anche ripetuto  il  percorso il 18 febbraio.

Invernale al Nanga Parbat 2019: Nardi e Ballard al CB, il 16 febbraio. Fonte: D. Nardi/facebook

Il 19 febbraio un altro carico è arrivato al Campo Base.
I due giorni successivi è nevicato.

Il 22 febbraio è iniziata la tanto attesa finestra favoreole. I due alpinisti sono ripartiti dal CB. Il piano della giornata era di raggiungere solo il Campo 1, ma le buone condizioni meteo e le forze rigenerate dopo giorni bloccati al CB, hanno permesso a Nardi e Ballard di arrivare rapidamente a Campo 2.

Il 23 febbraio alle 12:00  ora locale, i due scalatori hanno raggiunto quota 5700 metri (C3). Lo stesso giorno sono riusciti a salire fino ad un’altezza di circa 6000 metri di quota, dove hanno allestito il bivacco,  utilizzando probabilmente il portaledge.

Il 24 febbraio Daniele ha annunciato di aver raggiunto con Tom  un’altitudine di circa 6300 metri, forse anche maggiore, seguendo una linea diversa da quella scalata con Elisabeth Revol durante il suo precedente tentativo. Il tempo non era buono: c’erano nebbia, neve e forti raffiche di vento. E’ stato l’ultimo messaggio inviato dai due alpinisti. Il team aveva in programma di scendere ad un’altezza di 6000 m, fino al campo precedente.

Il 25 febbraio alle 19:30 (ora locale) sul profilo ufficiale della spedizione si segnalava la mancanza di comunicazione con la squadra. A causa della nuvolosità, quel giorno non è stato possibile avvistare i due alpinisti sulla montagna.

26 febbraio.  Nessuna comunicazione con la squadra. Si inizia a prendere in considerazione  un’operazione di ricognizione con un elicottero.

27 febbraio. Il tempo è migliorato. Era possibile osservare le pendici della montagna, sia di giorno che di notte. Sfortunatamente, le osservazioni costanti dal CB dei  due cuochi e di un ufficiale di collegamento sulla parete della montagna, non hanno rilevato alcun movimento nella parte superiore, né la luce dei fari.

Il 28 febbraio è stato organizzato un volo sulla montagna con l’elicottero. Tre alpinisti pakistani sono stati trasportati al CB del Nanga: Ali Sadpara, Imtiaz Hussain, Dilawar Hussai. Due i voli di ricognizione effettuati, che  purtroppo non hanno portato a risultati soddisfacenti. Quella sera, lo Sperone Mummery, è stato investito da una valanga ripresa da Ali Sadpara dal CB.

Il 1° marzo, il volo in elicottero programmato non è stato possibile. Le operazioni di ricerca, rallentate per alcuni problemi burocratici, sono poi state impedite  dal peggioramento delle condizioni meteo;  l’elicottero non ha potuto prelevare Alex Txikon  e i suoi tre compagni, che si sono offerti volontari per aiutare le ricerche. Txikon aveva proposto di utilizzare i droni in suo possesso. L’azione è stata posticipata al giorno successivo.

Il 2 marzo, l’elicottero era pronto a partire già dalle prime ore della mattina. Sfortunatamente, le condizioni meteorologiche hanno reso impossibile riprendere le attività di ricerca.

Oggi 3 marzo, alcune schiarite hanno permesso agli elicotteri di prelevare Alex Txikon e 3 membri del suo team dal CB del K2. Sono diretti, con i droni, al Nanga Parbat dove riprenderanno le ricerche di Nardi e Ballard.

Daniele Nardi e Tom Ballard