Giovanni Andriano. Fonte gofundme.com

Oggi i funerali a Castelnuovo Don Bosco

E’ rimasto vittima di una cosiddetta “trappola morfologica” il luogotenente e istruttore dei carabinieri Giovanni Andriano, 49 anni, investito il 10 gennaio scorso da una valanga in val Gardena  durante un’esercitazione e deceduto poi in ospedale a Bolzano.

Lo stabilisce la commissione valanghe della Provincia di Bolzano che ha ora pubblicato l’analisi dell’incidente.

Le esequie si sono celebrate ieri pomeriggio a Ortisei, mentre i funerali sono previsti oggi, alle 14.30, alla parrocchia Santi Castelnovesi di Castelnuovo Don Bosco in provincia di Asti.

“Dalle informazioni ricevute – si legge su una notizia Ansa – lo scialpinista è stato investito dalla valanga nella parte bassa del pendio. Sono poi arrivate altre masse di neve dall’alto del pendio che hanno portato ad un seppellimento profondo. Anche il grosso masso alla base del pendio ha favorito l’accumulo della neve e il seppellimento profondo, dando luogo quindi ad una classica trappola morfologica”. Secondo gli esperti, “si può parlare chiaramente di un problema di neve ventata e di neve vecchia (strati deboli persistenti). Da un lato, il vento forte e in parte tempestoso da nord ha trasportato la neve fresca dei giorni precedenti (in quest’area max. 20 cm) e l’ha depositata su un manto di neve vecchia in parte sfavorevole. D’altra parte, anche la base del manto nevoso era mal costituita a questa esposizione e quota, il che ha reso possibile la dimensione media della valanga”.

Raccolta fondi per aiutare la famiglia

Giovanni Andriano lascia la compagna Angela e il figlio Sergio di soli 5 anni.

Un gruppo di amici da tutta Italia, ha aperto una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe per aiutare la famiglia del carabiniere.

“La sua perdita – scrivono gli organizzatori – addolora tutta la comunità amante della montagna, infatti Giovanni, oltre ad essere un grande appassionato, era un istruttore rocciatore dei Carabinieri e una guida alpina”.