Vanessa O’Brian e Victor Vescovo. Foto: Enrique Alvarez. Fonte: Twitter/O’Brian

L’alpinista-esploratrice, con doppia nazionalità, ha portato con sè negli abissi anche la bandiera del Pakistan, paese a cui è molto legata

Diciotto anni dopo aver raggiunto la vetta dell’Everest (8.848 m s.l.m.),  l ‘alpinista ed esploratrice britannico-americana Vanessa O’Brien (55 anni),   prima donna americana e prima britannica in cima al K2 (8611 m),  il 12 giugno scorso ha raggiunto il Challenger Deep (quasi 11.000 metri sotto il livello del mare), il punto più profondo dell’oceano, situato all’estremità sud della Fossa delle Marianne (Oceano Pacifico), 200 miglia a sud-ovest di Guam.

Con questa discesa negli abissi, O’Brien è diventata la  prima donna a raggiungere il punto più alto e quello più basso del pianeta, realizzando un primato del mondo, che  condivide con Victor Vescovo, il pilota del mini-sottomarino con scavo in titanio, con cui ha completato questa immersione, un ricco esploratore che ha scalato anche il Monte Everest.

Lo scopo dell’impresa era di mappare il fondale orientale del Challenger Deep, raccogliere campioni di acqua e roccia e approfondire la ricerca scientifica poiché solo l’80% dei fondali oceanici del mondo sono stati mappati e studiati.

Vanessa  ha portato con sè  anche la bandiera del Pakistan, paese a cui è molto legata.

Vanessa O’Brian con la bandiera del Pakistan. Fonte: thenews.com.pk

Il batiscafo emerge dall’acqua. Foto: Durdana Ansari OBE. Fonte:

Oltre al primato mondiale stabilito nei giorni scorsi, Vanessa detiene un altro record mondiale per aver completato le Seven Summits in 295 giorni.

“Ce l’ho fatta”, ha twittato O’Brian dopo essere emersa dagli abissi.

L’impresa arriva dopo quella compiuta  da Kathy Sullivan, 68 anni, oceanografa, astronauta, ottava persona nella storia e prima donna ad effettuare la discesa nelle profondità del Challenger Deep  oltre che prima donna americana a camminare nello spazio nel 1984.

La discesa è stata effettuata anche da James Cameron, regista e produttore dei film “Avatar” e “Titanic” che ha esplorato tali profondità in un’immersione nel 2012, e da due sommozzatori della Marina nel 1960.