MENU

1 Marzo 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Cultura · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Piemonte

Walter Bonatti. Nuova sezione espositiva permanente al MuseoMontagna di Torino da venerdì 3 marzo

Walter Bontatti. Foto arch. Foto: Archivio Walter Bonatti. Centro Documentazione Museomontagna

Oggetti originali, documenti, fotografie e video dall’Archivio Walter Bonatti racconteranno le “due vite” di una delle figure più amate del Novecento: la prima dedicata all’alpinismo estremo, la seconda all’esplorazione di terre e culture lontane | Collezione permanente al 1° Piano Museomontagna – Area 11

Walter Bonatti (1930-2011) è un personaggio unico nella storia dell’alpinismo. Lo è per le imprese realizzate, certo: dalla Nord delle Grandes Jorasses scalata a 19 anni fino alla solitaria invernale sul Cervino, passando per il Grand Capucin, “l’impossibile” Dru, le spedizioni verso il Karakorum e le Ande. Ma unica e vincente è stata anche la sua battaglia per la verità sul “caso K2”, combattuta fino a rimarginare pubblicamente la ferita che lo aveva segnato. E Bonatti è unico per come ha saputo trasfondere lo spirito dell’alpinismo nella sua “seconda vita” di reporter-esploratore, per come ha intuito il legame tra le asprezze della montagna e i luoghi primordiali della Terra, spingendosi ai suoi confini per poi tornare a raccontarli. Per decenni ci ha accompagnato tra ghiacciai e foreste, deserti e vulcani; con le sue parole e immagini ha davvero “fermato le emozioni”, permettendo a tutti di condividerle con lui.

L’archivio di Walter Bonatti, donato al MuseoMontagna di Torino nel 2016 dai suoi eredi, è ricco quanto la sua esperienza: materiale alpinistico, appunti e dattiloscritti, interviste e filmati, onorificenze e documenti, sessant’anni di corrispondenza e di ritagli stampa. E circa 110.000 fotografie.
“Impossibile esporre integralmente un tale tesoro – spiega il Museo –  in questo spazio abbiamo scelto di raccontare, per suggestioni, la continuità delle “due vite” di Bonatti e la sua capacità di coinvolgerci in entrambe”.

“I suoi non sono mai semplici ritratti, ma istanti vissuti, partecipati: anche nelle foto – immagini ferme per definizione – Bonatti sembra sempre in movimento verso una meta o una meraviglia, immerso nei suoi entusiasmi e fatiche. Non è mai distaccato: prende sul serio i propri sogni, e sfida i propri limiti con consapevolezza. In lui emergono sempre lo stupore e il rispetto del piccolo uomo al cospetto della grande natura. Questa sua dedizione, e quel suo riempirsi i polmoni di libertà, sono parte di ciò che riesce a trasmetterci, e di cui ancora sentiamo l’attualità e il fascino.”


Foto: Archivio Walter Bonatti. Centro Documentazione Museomontagna

Fonte: MuseoMontagna