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13 Maggio 2021

Climbing · Vertical · Resto del Mondo · Parchi del mondo

Yosemite. Dal 21 maggio lunghe scalate su big wall solo con il permesso

Marek Raganowicz ripete in solitaria “Born Under A Bad Sign” (A5) su El Capitan in Yosemite. Foto: selfie di M. Raganowicz. Fonte: facebook

Dal 21 maggio i climber dovranno ottenere i permessi gratuiti prima di poter tentare le scalate di più giorni su El Cap, Half Dome, The Leaning Tower e per altre grandi salite

A partire dal 21 maggio, tutti coloro che vorranno effettuare scalate  di più giorni nel Yosemite National Park (California, USA),  arrampicate che richiedono di trascorrere la notte sospesi sulle big wall di granito per porterle conquistare, dovranno essere provvisti di permesso.

Il programma-pilota biennale, causerà inevitabilmente disappunto nella mecca dell’arrampicata americana, ma potrebbe aiutare a limitare il numero di scalatori sulle vie classiche, sempre più affollate.

Dunque, climber alla pari dei viaggiatori con zaino e sacco a pelo, a cui per decenni è stato richiesto di ottenere permessi per passare la notte in aree protette di parchi nazionali e foreste. A differenza degli escursionisti, tuttavia, i permessi di arrampicata,  inizialmente, non saranno razionati.

“Quello che stiamo cercando di fare introducendo i permessi è ridurre al minimo l’impatto sulle pareti”, ha riferito Jesse McGahey, dei Climbing Rangers di Yosemite, alla testata Climbing.

“La scorsa settimana, i nostri Climbing Rangers hanno recuperato sette sacchi di rifiuti dalla cima di El Cap”, informa McGahey. “Ogni volta che saliamo su El Cap ci imbattiamo in attrezzature abbandonate. Vogliamo che le persone possano godere della natura selvaggia e desideriamo che sia il più incontaminata possibile “. Dopo 15 anni di attività come ranger, McGahey ha comunque stimato che solo il 5% degli scalatori di big wall si comporta scorrettamente lasciando dietro di sé attrezzature rotte e rifiuti organici. “Ripuliamo costantemente e l’arrampicata è molto praticata in Yosemite”, spiega.

“Sosteniamo gli sforzi del Parco per ridurre l’impatto e per capire meglio quale sia il traffico sulle pareti –  ha dichiarato Mitsu Iwasaki, amministratore delegato dell’American Alpine Clubi dati raccolti durante il programma-pilota verranno utilizzati per implementare un piano di gestione dell’arrampicata a lungo termine. La mia prima notte su una parete di Yosemite è stata più di 30 anni fa”, ha continuato. “Già allora, quando l’arrampicata era relativamente contenuta, facevamo la coda per le vie famose e l’impatto sulle pareti era alto. Siamo lieti che l’arrampicata si stia espandendo e crescendo, ma siamo anche  testimoni di una domanda crescente e di un impatto ambientale preoccupante in tutta la valle “.

Climber in sosta su una big wall di El Capitan, Yosemite. Foto: Yosemite National Park Service

Yosemite non è il primo parco a richiedere i permessi per le scalate di più giorni. Anche lo Zion National Park nello Utah e il Black Canyon of the Gunnison e Rocky Mountain National Park in Colorado hanno introdotto sistemi di autorizzazione simili.

Daniel Duane, scalatore e autore di “El Capitan: Historic Feats and Radical Routes”, ricorda con nostalgia l’epoca in cui le salite tipiche di Yosemite non erano affollate. Alcuni alpinisti si accampavano per mesi nel parco e si arrampicavano ogni giorno. Gli abitanti delle città potevano chiamare un amico il giovedì per pianificare un viaggio dell’ultimo minuto, guidare tutta la notte da San Francisco o Los Angeles ed essere sulla roccia il venerdì mattina.

“Una delle cose più bizzarre e meravigliose di Yosemite era che potevi presentarti lì”, si legge in una sua dichiarazione riportata su AP News  Potevi guidare fino alla base di El Cap … e iniziare a scalare”.

Ma lo sviluppo delle palestre di arrampicata ha creato un’enorme generazione di nuovi scalatori, un’interesse tale che ha portato questo sport ad essere  incluso, per la prima volta, ai Giochi Olimpici estivi di Tokyio 2021.

Tommy Caldwell, The Dawn Wall. Foto: Jeff Johnson/beyondandback. Fonte: pagina facebook Caldwell

I film sulle gesta di alcuni talenti dell’arrampicata su El Capitan hanno catturato gli spettatori. “Free Solo“,  la salita di Alex Honnold sulla via ‘Freerider’ su El Capitan senza corda o protezioni, ha vinto l’Oscar come miglior documentario nel 2019. “The Dawn Wall“, che documenta l’epica salita di 19 giorni di Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson, allo stesso modo,  ha inchiodato il pubblico allo schermo.

Sebbene non sia contrario al cambiamento, Duane afferma che le prenotazioni dei permessi, da effettuare con un anticipo che va dai 4 ai 15 giorni, toglieranno ogni spontaneità alle scalate.