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12 Novembre 2014

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RYAN VACHON sale "Jedi Mint Tricks" (M14) a Lake City, Colorado

Ryan Vachon su Jedi Mind Tricks. Foto: Beth Goralski

Ryan Vachon su Jedi Mind Tricks. Foto: Beth Goralski

Nel mese di novembre, Ryan Vachon, 42 anni, ha salito in rotpunkt  “Jedi Mind Tricks”  vicino  Lake City, in Colorado. Si tratta probabilmente della quinta salita del percorso e solo della seconda senza l’utilizzo di speroni sui ramponi. Vachon, che ha scalato alcuni duri M13 in passato, tra cui “Stratofortress” (M13 +) a East Vail, in Colorado, ha dichiarato: “Jedi Mind Tricks è di gran lunga la mia salita più dura fino ad oggi.”

Jedi Mind Tricks è stata aperta nel 2004 da Jared Ogden e Ryan Nelson, con gli speroni,  come normalmente avviene su vie dure dry-tooling (gli speroni rendono molto più facile l’aggancio del tallone ai ramponi.) La salita si trova in un enorme grotta chiamata God’s Crag a circa 10.500 piedi nelle montagne di dura roccia vulcanica di San Juan,. Il percorso è lungo circa 30 metri ed è protetto da 20 chiodi.

God's Crag, vicino Lake City, Colorado. Jedi Mind Tricks (M14) Foto: Ryan Vachon

God’s Crag, vicino Lake City, Colorado. Jedi Mind Tricks (M14) Foto: Ryan Vachon

Il climber scozzese Scott Muir, che ha ripetuto la via, nel 2006 con gli speroni, ha detto a Planetmountain che per affrontare il percorso è  necessaria la massima cura e precisione.
Con gli speroni il percorso è  considerato M13. Nel 2008, dopo aver vinto l’Ouray Ice Festival comp, il francese Jeff Mercier ha effettuato la prima salita senza speroni assegnando alla via la difficoltà M14 in quello stile, il che lo rendeva forse il percorso dry-tooling più difficile al  mondo in quel momento.
“Il lungo tetto è una prova di resistenza, ma ci sono due cruxes tecnici”, ha detto Vachon della salita. “Uno dopo i primi 30 metri, in cui i piedi diventano inutili e ci si deve spostare verso l’alto e lateralmente su piccole fessure. Poi il percorso si sviluppa completamente in orizzontale. C’è poi un secondo punto cruciale nel tetto… “.

A Vachon sono voluti tre viaggi a God’s Crag per salire la via in rotpunkt con Chris Snobeck e Beth Goralski.

Fonte: www.climbing.com

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