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29 Ottobre 2021

Alpinismo e Spedizioni · Climbing · Vertical · Cultura · Versante Sud · Narrativa

Marcin “Yeti” Tomaszewski, Luca Calvi (traduzione)

Tato

«Un libro che affascina perché è pura letteratura. Pur essendo un libro di montagna vero, basato su fatti veri, il grande alpinista Tomaszewski è riuscito ad esprimersi in modo incantevole». (Luca Calvi)

L’arrampicata su una big wall è qualcosa di estremamente difficile a livello tecnico e che spesso richiede molti giorni in parete. Esperienze che meriterebbero di certo un libro dedicato esclusivamente a loro.

“TATO” (ed. Versante Sud), racconta di queste pareti, certo, ma è ben di più. È un libro sulle scalate, ma anche sulla responsabilità umana, sulle scelte che la vita presenta a chi ama la montagna più di ogni altra cosa, o quasi.

Perchè è anche una storia sui legami familiari e sull’equilibrio tra la ragione e la follia che accompagna fedelmente gli scalatori, sottolineando come non sempre le sfide più grandi attendano in montagna e come non in ogni situazione raggiungere la vetta a tutti i costi sia la cosa più importante.

«Un libro che affascina perché è pura letteratura. Pur essendo un libro di montagna vero, basato su fatti veri, il grande alpinista  Tomaszewski è riuscito ad esprimersi in modo incantevole», afferma Luca Calvi, traduttore dell’opera.

L’Autore

Marcin “Yeti” Tomaszewski, (1975) è uno dei moderni esponenti della grande scuola alpinistica polacca. È l’uomo delle big wall rocciose ad alto tasso tecnico, dove ha firmato alcune delle scalate più impressionanti degli ultimi anni. Come Superbalance sulla Polar Sun Spire (Isola di Baffin): un capolavoro di 37 lunghezze, con difficoltà di VII, A4 e M7+, tracciato dal 14 aprile al 7 maggio 2012 in condizioni proibitive, col termometro sceso fino -20°C. Poco più di un anno dopo, dal 31 luglio al 19 agosto 2013, Marcin si è cimentato sulla Grande Torre di Trango (Karakorum) aprendo Bushido: 46 lunghezze con difficoltà di VII+ e A4. E infine ecco Catharsis (1100 m, M7 e A4) sulla Troll Wall (Norvegia), che ha impegnato Tomaszewski per ben 19 giorni con arrivo in vetta il 9 febbraio 2015. Marcin è molto attivo anche nella promozione dell’arrampicata e dell’alpinismo tramite l’insegnamento, l’organizzazione di eventi (dimostrazioni e competizioni) e la partecipazione a trasmissioni radiofoniche. È anche autore di favole, fotografo, designer di abbigliamento e curatore di una collezione di gioielli di ispirazione alpinistica.

Traduttore

Nato a Jesolo (VE) nel 1962, Luca Calvi è traduttore e interprete poliglotta (conosce oltre venti lingue). E’ specializzato in lingue e culture minoritarie dell’Europa Centro-Orientale. Ha insegnato per alcuni anni nelle Università di Venezia, Bologna e Trieste. E’ autore di saggi e monografie dedicate a Ucraina, etnografia ed etnolinguistica dell’area carpatica, storia e letteratura russa, ucraina e polacca, in rapporto alle realtà maggioritarie e minoritarie viciniori. Da sempre “malato grave di montagna” pratica l’escursionismo, l’arrampicata e l’alpinismo. Da anni è attivo come traduttore ed
interprete per le figure più importanti dell’alpinismo mondiale, da lui tradotte e spesso presentate al Trento Film Festival, del quale è traduttore da anni, così come a festival dedicati alla Montagna di Bormio, Bergamo, Terni,
oltre ai simposi “Quo Climbis” di Reinhold Messner (del quale ha tradotto in
italiano il primo film, Mount Kenya). In passato ha collaborato con la rivista dei Ragni di Lecco, mentre attualmente, oltre alle traduzioni di testi di grandi alpinisti per differenti case editrici, è collaboratore attivo di blog come quelli di Alessandro Gogna e di Alessandro Filippini sulla Gazzetta. Tra gli autori da lui curati e tradotti, I. Koller, J. Kukuczka,S. Yates, M. Fowler, F. Knez e altri.


Tato

Autore: Marcin “Yeti” Tomaszewski, Luca Calvi (traduzione)

Editore: Versante Sud - Milano - 2021

Pagine: 292

Prezzo di copertina: € 20


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