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7 Settembre 2011

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"TOR DES GEANTS 2011" Annemarie Gross, la donna che sfida i giganti

Ci sarà Annemarie Gross, tra le concorrenti della 2^ edizione del Tor des Géants,  giunta prima tra le donne e quarta nella categoria assoluta dell’edizione 2010  di uno tra gli endurance trail più duri al mondo  che, in un’unica tappa, percorre l’intera Valle d’Aosta.

Con lei, dall’11 al 18 settembre, altre 52 ultra-trailers provenienti da tutto il mondo.

Annemarie è la donna da battere. E non solo per le 52 trailers ma anche per molti dei restanti 448 uomini in gara.
Infatti alla prima edizione del Tor des Géants o il Giro dei Giganti, Annemarie Gross lasciò alle sue spalle tutte le donne e arrivò quarta nella categoria assoluta dell’endurance trail.

La competizione si svolge sui sentieri alpini delle due Alte Vie che, insieme, compongono l’intero perimetro della più piccola regione d’Italia. Nel 2010 avanti di due concorrenti rispetto ad Annemarie c’era lui, suo fratello: Urlich Gross, che ne vince l’edizione stessa.

Annemarie nell’edizione 2010 impiegò “solo” 90 ore, 10 più del fratello, dormendo circa 4 ore al giorno. Numeri che spiegano quanto questa donna da corpo e viso affusolati, capelli scuri e ricci, non scherzi affatto quando si tratta di affrontare quelle che lei stessa definisce “grandi avventure”, ovvero gli ultra trail. Stesso dicasi per le ultramaratone, altra specialità in cui Annemarie Gross e suo fratello Urlich sono campioni.

A sfidare Annemarie, al Tor de Géants ci saranno 17 Italiane, 10 francesi, 5 concorrenti rispettivamente da Canada, Spagna e Stati Uniti. Belgio, Germania e Giappone saranno in gara con due rappresentanti del gentil sesso a testa. Con loro anche una portoghese, una svizzera e un’ungherese.

“Ci vuole passione per capire la grande avventura che è un’ultramaratona, per entrare in quello che gli ultramaratoneti spiega Annemariechiamano tunnel”.

“Sei talmente concentrato che pensi solo alla gara. Fatica, sonno e altro passano in secondo piano. Tiri fuori la grinta. Poi quando hai finito ti chiedi: ma come ho fatto?”

“Ci sono sempre dei momenti critici, dove senti dolore fisico, magari hai i crampi, hai sonno, bene… non puoi fare che una cosa: pazientare. Passerà. Tu devi andare avanti. Alla fine avrai l’orgoglio di aver superato un tuo limite, avrai fatto la tua corsa, il tuo risultato, non importa come ti classifichi”.

Chi corre il Tor non è un mistico che compie imprese impossibili. Tutt’altro. Bisogna tenere i piedi ben ancorati a terra (possibilmente in movimento) e soprattutto la testa allenata. “Il Tor è un’avventura, non puoi mai sapere come andrà a finire, come sarà per te, quello che ti succederà, è il bello della corsa”.

Studiare il terreno, le sue difficoltà, il dispendio di energie che ogni tratto richiede fa parte della preparazione. E le donne sono più “tattiche” degli uomini. “Risparmiamo meglio le forze, stiamo più attente, spesso gli uomini affrontano le salite di scatto, mentre noi manteniamo un’andatura costante. A volte capita che un uomo ti superi poi rimanga indietro, ti superi e rimanga ancora indietro e tu pensi: “Se andasse regolare risparmierebbe molte energie”. La forza della donna è il cervello”.

Le emozioni per questo secondo Tor des Géants ci sono tutte. “La prima edizione è stata una sorpresa in ogni senso, non sapevamo cosa ci aspettava”.

“Non voglio sapere chi saranno le altre atlete, non ho nemmeno guardato la lista dei partecipanti, lo scoprirò quando sarò là, anche questo fa parte dell’avventura”.

Info: www.tordesgeants.it

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