A partire da venerdì 11 maggio e per tre settimane consecutive il Parco Oglio Sud organizza la rassegna di documentari “Tre registi raccontano di cibo, di terra di donne e di uomini”.

L’Oratorio di San Pietro di Belforte – Gazzuolo (MN) ospiterà Eric Tornaghi (Sahara sleddog), Daniele di Domenico (Terramacchina) e Joseph Peaquin (Tra terra e cielo), tre giovani registi che presenteranno i loro documentari e risponderanno alle domande e alle curiosità del pubblico.

Programma:

SAHARA SLEDDOG, Venerdì 11 maggio 2012 – ore 21
«Nella notte è rimasta accesa una sola luce nella valle. È quella del box dei cani: proprio questa notte è previsto il parto di Ellen, una forte femmina di husky. Tre ragazzi sono trepidanti, aspettano da giorni questo parto.
Siamo all’Alpe Brunedo, a 1.450 m di altitudine, sul confine tra l’Italia e la Svizzera (…) qui vive Aioub, un ragazzo marocchino, partito alla volta dell’Italia quando aveva solo otto anni. Non aveva mai visto la neve e non avrebbe mai immaginato di fare l’addestratore di cani, una professione della quale ignorava persino l’esistenza…»
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TERRAMACCHINA – Venerdì 18 maggio 2012 – ore 21
«Dopo 100 anni di sfruttamento intensivo delle risorse naturali per sostenere le produzioni agro-alimentari, quali sono gli effetti di questo modello di sviluppo sul territorio? È questa la domanda alla quale il documentario cerca di rispondere, attraverso un’analisi che parte dalla storia del primo ‘900 e arriva ad affrontare temi di grande attualità. Al centro del racconto il territorio di Parma e della Pianura Padana, caratterizzato da una forte vocazione alle produzioni alimentari di eccellenza; sullo sfondo il contesto globale. A fare da filo narrativo è la figura eterea di una bambina, Febe, simbolo delle nuove generazioni.»
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TRA TERRA E CIELO – Venerdì 25 maggio 2012 – ore 21
«È un viaggio lungo il sentiero ascoso delle origini quello di Tra Terra e Cielo di Joseph Péaquin. Un viaggio che, da generazioni, si intraprende a piedi, bastone alla mano e zaino in spalla, con la metodica reverenza che si riserva ai riti. (…) I conoscitori della tradizione erboristica sanno che la natura ha i suoi ritmi e i suoi tempi e che ogni malattia non è soltanto questione di sintomi, da far tacere e debellare nel minor tempo possibile, ma è segnale e occasione per riflettere sulla propria vita, sul modo in cui l’abbiamo condotta e sull’opportunità di un eventuale cambiamento.»
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Info: www.ogliosud.it

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