MENU

9 Ottobre 2017

Ambiente e Territorio · Cultura · Video Experience · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Veneto

VIDEO. Diga del Vajont: immagini da un drone, a 54 anni dalla tragedia

Nell’anniversario della tragedia del Vajont, un drone sorvola la zona del disastro ambientale e umano del ’63

A 54 anni dalla tragedia del Vajont,  Alessandro Menafra realizza un video per immortalare la zona diventata tristemente famosa per l’evento del 9 ottobre 1963, un disastro ambientale ed umano che provocò  la morte di ben 1.910 persone.

Riprese aeree realizzate presso la Diga del Vajont (PN), mediante un drone.

Tragedia del Vajont

Un disastro ambientale ed umano, quello occorso la sera del 9 ottobre 1963 nel neo-bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont (al confine tra Friuli e Veneto), dovuto alla caduta di una colossale frana dal soprastante pendio del Monte Toc nelle acque del sottostante e omonimo bacino lacustre alpino realizzato con l’omonima diga. La conseguente tracimazione dell’acqua contenuta nell’invaso, con effetto di dilavamento delle sponde del lago, coinvolse prima Erto e Casso, cittadine geograficamente vicino alla riva del lago dopo la costruzione della diga, mentre il superamento della diga da parte dell’onda generata provocò l’inondazione e la distruzione degli abitati del fondovalle veneto, tra cui Longarone, e la morte di ben 1 910 persone.

Le cause della tragedia, dopo numerosi dibattiti, processi e opere di letteratura, furono ricondotte alla negligenza dei progettisti e della SADE, ente gestore dell’opera fino alla nazionalizzazione, i quali occultarono e coprirono la non idoneità dei versanti del bacino: dopo la costruzione della diga si scoprì, infatti, che essi avevano caratteristiche morfologiche (incoerenza e fragilità) tali da non renderli adatti ad essere lambiti da un serbatoio idroelettrico. Nel corso degli anni l’ente gestore e i loro dirigenti, pur a conoscenza della pericolosità, peraltro supposta inferiore a quella effettivamente rivelatasi, coprirono con dolosità i dati a loro conoscenza, con beneplacito di vari enti a carattere locale e nazionale, dai piccoli comuni interessati fino al Ministero dei lavori pubblici. (Fonte: wikipedia)

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: