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7 Marzo 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Video Action · Resto del Mondo

VIDEO. Intervista a Denis Urubko dopo l’invernale al K2: “non eravamo uniti, guardavamo in direzioni diverse e ho dovuto affrontare molte critiche”

L’interessante intervista a Denis Urubko realizzata ieri da Pakistan Mountain News.

Com’è stata la tua esperienza complessiva per quanto riguarda la spedizione al K2? La squadra era abbastanza fiduciosa di riuscire a raggiungere la vetta del K2 in inverno?

Sì, ero sicuro al 100% che in questa occasione avremmo raggiunto l’obiettivo, prima della partenza dalla Polonia, il progetto era grandioso; c’erano così tanti nomi famosi e alcuni dei miei amici Adam Bielecki e Marcin Kaczkan. All’inizio andava bene ma poi le cose hanno preso una piega diversa. Normalmente in situazioni difficili le persone fanno sforzi comuni, ma sfortunatamente lo abbiamo fatto separatamente senza un lavoro di squadra e passione, quindi ho deciso di procedere in solitaria per l’attacco alla vetta, raggiungendo un’altitudine di 7600 metri e sopravvivendo per miracolo. Ora le previsioni sono ottime ma la squadra non funziona. Diversi problemi e complessità hanno bloccato la nostra passione per vincere la partita.

Nel tuo blog e nei tuoi commenti hai espresso la tua preoccupazione per la lentezza delle operazioni sulla montagna e sulla via per la vetta; cosa è andato storto?

In un articolo ho espresso alcune riserve perché c’erano alcune cose che secondo me erano strane. Alcune persone preferiscono stare seduti al campo base in buone condizioni climatiche anzichè cercare di agire sulla montagna. C’erano alcuni disaccordi e, a mio modesto parere, ho provato a fare delle critiche in modo positivo per riuscire a raggiungere l’obiettivo, ma una volta  visto che non c’era alcuna reazione, ho scritto nel mio blog, ma  in modo propositivo. La spedizione è stata organizzata bene, secondo gli standard del campo base, ma sfortunatamente non eravamo uniti, guardavamo in direzioni diverse e ho dovuto affrontare molte critiche.

Quali sono i tuoi piani futuri per il K2?

Grazie molte per questa bella domanda, sono rientrato  dal campo base accompagnato dal climber pakistano Amin Ullah che ha condiviso con me storie molto belle sulla valle di Hunza, Rakaposhi e la popolazione. Mi ha mostrato delle belle foto mentre tornavo a Skardu; il mio desiderio è di ritornarci di nuovo e di vederne il bellissimo paesaggio. Il famoso alpinista Nazir Sabir mi ha appena detto che Rakaposhi non è stato più salito negli ultimi 20 anni. Per me sarà interessante visitare quel paradiso, dove tutti quelli che incontri sono alpinisti. Hussain di Askole mi ha raccontato storie molto interessanti su Askole e la valle di Braldu, della gente dei diversi villaggi e del loro modo di comunicare. Mia moglie, anche lei alpinista, vuole andarci per visitare di nuovo il Pakistan e insieme tenteremo alcuni progetti alpinistici tecnici soprattutto su vette inviolate  in inverno, mi piacerebbe ritornare di nuovo al Broad Peak e al K2 in inverno.

 

 

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