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25 Settembre 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Ambiente e Territorio · Video Action · Resto del Mondo

VIDEO. Sfiorata la tragedia sullo Spantik. Un masso travolge tende al CB. Allerta!

“Siamo stati molto, molto fortunati”, scrive Patrick z’Brun a Stefan Nestler. La guida alpina faceva parte di un team svizzero che quest’estate è sfuggito per miracolo ad una tragedia sullo Spantik (7.027 metri),  in Karakorum.

Il giorno dopo il loro arrivo, gli alpinisti stavano allestendo il loro campo base. “All’improvviso qualcuno ha gridato ‘Rocce, rocce'”, riferisce Patrick. Un grosso masso è franato attraverso un canalone, diretto verso il campo base. Quasi 200 metri più avanti del campo, il masso si divideva in due pezzi  che non cambiavano direzione: “Due tende da cucina e una tenda da notte sono state rase al suolo. Le due rocce hanno sfiorato due alpinisti per un soffio”. Secondo le parole di Patrick, un membro della spedizione è riuscito a salvarsi saltando dietro un piccolo muro su cui era montata la tenda della cucina.

Un video di otto secondi dell’incidente documenta l’accaduto

“Durante la notte sono franati altri massi, ma senza  causare alcun danno. Le persone (compresi i portatori) sono rimasti traumatizzate e alcuni hanno rifiutato di tornare nelle tende. “Il giorno dopo gli svizzeri si sono arrampicati più in alto per dare un’occhiata alla zona di pericolo.

A circa 4.800 metri,  ci siamo resi conto che questo era solo un preludio. Lassù, c’erano ancora molti massi prossimi a franare, e abbiamo scoperto alcune crepe”, riferisce il 56enne, che ha scalato l’Everest nel 2008. “Era solo una questione di tempo..”.

Gli svizzeri hanno fatto le valigie  e hanno trovato una bella posizione alternativa, nelle vicinanze: sono riusciti nella prima salita di una vetta di 5633 metri, che hanno battezzato “Swiss Sherpa Peak”.

Spantik. Necessario rivedere la posizione del CB ed esaminare una variante di percorso

Patrick z’Brun. Fonte: blogs.dw.com

Spantik,  scalata per la prima volta dai tedeschi Reinhard Diepen, Edward Reinhard e Joachim Tietze attraverso il versante Sud-Est nel 1955,  è stata per anni una meta popolare per le spedizioni commerciali. Kari Kobler, la cui compagnia ha organizzato il viaggio del team svizzero quest’estate, ha descritto il settemila come “una montagna che fino ad ora non ha dato problemi”. Resta da vedere se Spantik rimarrà nel programma “Kobler & Partner” in futuro. Devono essere esaminati una posizione alternativa per il campo base e anche una variante di percorso.

Secondo Patrick z’Brun, i portatori locali hanno sottolineato che fino a dieci anni fa il campo base era regolarmente montato più in basso, lungo il ghiacciaio, e che anche in precedenza gli alpinisti salivano su una cresta orientale direttamente al Campo 1 per evitare la zona di pericolo.

I segnali del cambiamento climatico

Il rischio di caduta massi nel Karakorum è aumentato negli ultimi anni. “Sta diventando sempre più un problema a causa dei cambiamenti climatici”, conferma Dominik Müller, capo dell’operatore della spedizione tedesca “Amical alpin”. “Le aree che erano ancora coperte di neve qualche anno fa ora sono senza neve, con sempre più detriti che emergono”.

Avviso

Nei tre giorni precedenti al loro arrivo ai piedi di Spantik è piovuto per tre giorni, scrive Patrick z’Brun. “Abbiamo notato (specialmente dopo la caduta del masso) che c’erano molte pietre al campo base. Ma non ci avevamo dato troppo peso. “Ma d’ora in poi – conclude  Patrick – “nessuno potrà dire di non saperlo”

 

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