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9 Febbraio 2016

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"A TU PER TU" CON MARKUS PUCHER. A Bevera di Sirtori, il 3 marzo

Markus Pucher. Fonte: pagina facebook M. Pucher

Markus Pucher. Fonte: pagina facebook M. Pucher

“A TU PER TU” CON I GRANDI DELLO SPORT.  A BEVERA DI SIRTORI, MARKUS PUCHER, CON “CERRO TORRE IN UN ATTIMO”.

Quando ancora si avverte che non si è spenta la vibrante eccitazione suscitata, per tutto il tempo della sua serata, da Yann Borgnet, a distanza di un solo mese da quella df Sport Specialist ci annuncia per il prossimo 3 marzo un nuovo incontro di non inferiore importanza emotiva. Per le serate “A tu per tu” si tratta evidentemente di un inizio stagionale di eccezionale rilievo, e mai come in questo caso l’aggettivo eccezionale viene citato nel suo significato insostituibile, perché in entrambi questi interventi si vedono avvicendarsi due protagonisti al “top” di una virtuale classifica. Se di tale riconoscimento sono convinti chi ne ha avuto esperienza nella serata dello scorso 4 febbraio, altrettanto capiterà a coloro che accorreranno a Bevera di Sirtori (LC) per incontrare Markus Pucher. Due fuoriclasse di seguito costituiscono per l’impegno organizzativo di Sergio Longoni una premessa troppo golosa perché possa continuare sugli stessi livelli: a chi segue le sue serate sarà il caso di ricordare che anche i “fenomeni” di ogni sport non nascono come funghi. E con questo naturalmente non si intende ridurre importanza e meriti di altri protagonisti che si susseguiranno nel corso dell’anno. Godiamoci pertanto questo prossimo alpinista che arriva dalla Carinzia, la regione più meridionale dell’Austria.

MARKUS PUCHER

Markus Pucher, 39 anni, abita con la moglie e due figlie di 8 e 11 anni in un paesino, Gendorf, vicino a Spittal an der Drau, con la simpatica compagnia di due cani, due cavalli, più anatre, galline e porcellini d’India. La sua passione per la montagna è iniziata quando a 12 anni cominciò ad arrampicare nella Maltalal, la valle dove è cresciuto, e da allora non l’ha più abbandonato. A 16 anni era già alle prese con l’arrampicata su ghiaccio e roccia e con le prime esperienze sul terreno dell’alta montagna. A 23 anni partiva per la sua prima spedizione, con meta la Patagonia, dove sul Fitz Roy effettuò la sua prima grande salita alpinistica. Quella fu per lui un’esperienza fulminante, perché fu da quell’occasione che nacque il suo grande amore per la Patagonia: lì ritornò solo sei anni più tardi, ma da allora quella terra divenne una specie di suo secondo domicilio. Lì ha svolto fino ad oggi ben 13 spedizioni, durante le quali ha potuto salire la maggior parte delle sue cime. Anche se come Guida alpina ha accompagnato i suoi clienti su quasi tutte le Nord delle Alpi, e se già per tre volte si è recato in Tibet, dove è riuscito a fare delle prime salite su alcuni seimila, la Patagonia è stata per lui il terreno ideale che lo ha lanciato nella stratosfera dell’alpinismo. Siccome agli appassionati frequentatori delle serate di df Sport Specialist si presenterà proprio con una conferenza dal titolo “Cerro Torre in un attimo” per parlare di ciò che per lui è importante e delle sue indimenticabili esperienze su roccia e ghiaccio, fatte in particolare in Patagonia, per prepararci al suo incontro non servirà conoscere marginalmente le precedenti tappe che gli hanno poi consentito di arrivare incredibilmente così tanto in alto. Per questo motivo ci basterà riferirci soltanto a questa unica sua salita: la prima “free solo” sulla via dei Ragni al Cerro Torre, da lui realizzata il 14 gennaio 2013! Nessuno fino allora pensava che sarebbe stato possibile fare questa montagna in solitaria e senza proteggersi: e lui fa l’intera via in meno di sei ore! Possiamo ben credere quanto ciò abbia stupefatto Rolando Garibotti, uno che di queste cose se ne intende: “Una performance impressionante che ci lascia senza parole”.

Ebbene, per Markus Pucher anche una simile impresa può lasciare un margine per un di più che nessuno immagina: la va a ripetere l’anno seguente, il 27 dicembre 2014, ma questa volta nel quadro rabbrividente di una giornata tormentata da una forte tempesta, tanto tremenda da costringere a desistere tutti gli altri alpinisti impegnati nello stesso massiccio. Un altro exploit da far allibire di nuovo Garibotti, che la definisce “una delle salite più strazianti nella storia dell’alpinismo patagonico”. Da parte sua Markus Pucher si spiega semplicemente così: “Volevo solo vedere quanto si riesce a salire il Cerro Torre quando il tempo è brutto. Sono riuscito a salire fino in cima: nessuno credeva fosse possibile, tranne me”.

Renato Frigerio

 

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