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21 Ottobre 2014

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DOPING IN MONTAGNA: SI PUO' VINCERE (E FARE ALPINISMO) SENZA MEDICINALI?

IMS 2014, Congress Doping. Francesca Canepa e Renato Jorioz. Foto: Jurgen Koessler

IMS 2014, Congress Doping. Francesca Canepa e Renato Jorioz. Foto: Jurgen Koessler

Doping in montagna: se ne parla ancora poco

Quello del doping in montagna è argomento che, prima ancora di essere controverso, è forse ancora poco trattato, perlomeno in confronto a quanto ha fatto e continua a fare notizia nello sport.

Innanzitutto bisognerebbe entrare nel merito della distinzione tra sport praticati in montagna e alpinismo, che seppure ha assunto negli ultimi anni connotati sempre più “sportivi” e legati alla performance, rimane a nostro avviso una pratica non ascrivibile semplicemente allo sport, permanendo in essa componenti esplorative, oltre che di rischio e imponderabilità, che non sono tipiche di un “campo di gara”.

Resta il fatto che l’assunzione di farmaci può fare la differenza nella conquista di una vetta in alta quota, e potrebbe quindi – perché no? – essere oggetto di considerazioni di carattere etico. Ma se su questo aspetto la discussione potrebbe vedere fronti con posizioni e sfumature diverse, il doping in una gara di trail running non pone questi dubbi, semmai la domanda è: si può vincere senza doping?

Questi sono i temi elaborati all’interno di un documento preparato dall’Unione internazionale Alpinistica UIAA e presentato ufficialmente presso l’incontro promosso dal Kiku. International Mountain Summit di Bressanone e analizzato da diversi punti di vista dai relatori intervenuti.

Andrea Bianchi – MountainBlog

Lo sport di montagna senza doping è realistico? (comunicato in formato pdf) >

Pagina dell’UIAA dedicata alle attività anti-doping >

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