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24 Luglio 2012

Uncategorized · emanuele Franz

Il contributo di un amico

Oggi un amico mi ha mandato una sua poesia che credo meriti visibilità.
Prima di andare a letto perciò cedo a lui volentieri il mio spazio per questa sera.

In Solitaria (Di Emanuele Franz)


Solo la roccia era specchio di me
separata dall’umano
e irrelata dalla vita
fra i mondi senza perché
sospesi nella mia mano
scoscesa nella salita

ora tutte le epoche trascorse
come tutto l’universo
immenso, vasto e indiviso
le illuni orbite precorse
dagli astri vivono verso
il riflesso del mio viso

ed io salgo ancor senza compagno
sui riverberi d’altezza
nella chiarità dell’Uno
su ramingo come un ragno
su l’abisso dell’ampiezza
fra il color del cielo bruno

E vivo e muoio, sono e non sono
ora vinco ora soccombo
ora incupisce e or traluce
l’anima nell’abbandono
sul ciglio dello strapiombo
ma nella Vetta è la Luce.

Emanuele Franz
22.07.2012

(Diritti riservati di proprietà dell’autore, Contatti a em_franz@yahoo.it)

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