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8 Ottobre 2012

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MONTE PEDUM Il 14 ottobre, posa del libro di vetta

130 anni fa avvenne la prima salita ufficiale al Monte Pedum fu forse un inizio emblematico di quello che stava succedendo sulle nostre montagne. L’evolversi e lo svilupparsi dell’ “andare in montagna” come ricerca, studio, soddisfazione e cultura personale dei pochi che allora ne avevano la possibilità.

Forse allora nacque il Pedum come simbolo, montagna di confine tra due mondi vicini ma diversi, Verbano e Ossola con abitanti fino ad allora accomunati da fatiche uguali ma con orizzonti e prospettive che nel tempo sarebbero cambiate. L’andare in montagna si confrontava con il lavorarci e il viverci e creava qualche presupposto lavorativo.

125 anni fa il Sentiero Bove e il Rifugio di Bocchetta di Campo diventavano anch’essi simbolo di questa evoluzione. Negli anni a venire le particolarità di queste zone portarono a concepire e sviluppare il concetto di “protezione” della montagna e della natura, non in quanto tali ma come possibilità di comprenderne e approfondirne ogni aspetto e di conseguenza di rispettarle.

45 anni fa, prendendo nome dal Pedum, veniva istituita la prima Riserva Naturale Integrale delle Alpi, introducendo un nuovo concetto di protezione legato all’unicità di certe zone.

30 anni fa una targa in pietra posata all’inizio delle Strette del Casè simboleggiò una pace mai suggellata tra le Comunità di Cossogno e Malesco, che le videro contrastarsi anche cruentamente nei secoli scorsi per il possesso dei pascoli.
L’andare in montagna diventa sempre di più un capire il territorio, la sua storia e la sua cultura.
Dopo tanti anni di abbandono le nostre montagne hanno qualche opportunità.
Nascono le aree protette a livello nazionale e cresce la necessità di conoscenza e la consapevolezza che l’ambiente e la montagna possano essere ancora fonte di scelte di vita e di lavoro.

Il 2 marzo 1992 veniva istituito con decreto del Ministero dell’Ambiente il Parco Nazionale Val Grande e lo stesso anno persone di età ed esperienze diverse ma accomunate decidono di intraprendere un cammino legato al vivere e lavorare in montagna in un contesto anche innovativo e formativo. Nasce la Cooperativa Valgrande; i soci fondatori di getto individuano il Pedum come simbolo della montagna ideale da includere nel logo della cooperativa, oltre a quello delle colline e del lago.

L’evoluzione in atto da parecchi anni dei rapporti e dei concetti legati all’andare, al vivere e al lavorare in montagna ha creato dei presupposti; tutte le realtà che ruotano intorno a questa montagna con la loro laboriosità pur con ruoli, ideali, scopi e metodi a volte diversi hanno fatto si che questo anno denso di ricorrenze potesse comunemente essere celebrato con il gesto simbolico della posa del libro di vetta. Che questa cima un tempo di divisione e patrimonio di pochi diventi emblema del continuo percorso di protezione e valorizzazione delle nostre montagne tramite l’impegno di tutte le realtà.

Il libro di vetta sul Monte Pedum verrà posato domenica 14 ottobre. Partecipano e promuovono l’iniziativa i Comuni di Cossogno e di Malesco, il Parco Nazionale Val Grande, la Valgrande Società Cooperativa, il Gruppo Escursionisti Val Grande e le sezioni CAI Verbano Intra e Valle Vigezzo.

Inoltre, in collaborazione con Magazzeno storico verbanese ed Edizioni LibRi, dal titolo “Pedum, la mia casa è quassù”,è stata organizzata  la presentazione di due libri che hanno come protagonista la cima simbolo della Val Grande:

Venerdì 12 ottobre, ore 21, CEA Acquamondo di Cossogno: “Monte Pedum: la leggenda del Coda Rossa” di Pietro Pisano (Magazzeno Storico Verbanese/Gruppo Escursionisti Val Grande, 2012), un agile volumetto di 80 pagine, con numerose illustrazioni in b/n, che racconta – a metà strada tra vero e invenzione – la leggenda della vita e morte violenta di un bracconiere ottocentesco alle pendici del Monte Pedum.

Venerdì 19 ottobre, ore 21, Museo archeologico di Malesco: “La salita al Monte Chimèr” di Liborio Rinaldi (Edizioni Libri), un racconto a più livelli nel quale gradualmente si inseriscono alpinisti di varie generazioni che cercano di raggiungere la vetta del Chimèr, che diventa così una montagna simbolo, una meta da raggiungere per conoscere qualcosa di sé e dare pace al proprio animo.

Info: www.parcovalgrande.it

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