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17 Febbraio 2016

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Non solo i 25 lettori

La mia amica Katia, con cui ho scritto un libro, ha fotografato il muro di casa sua e mi ha mandato questa immagine.

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Al momento sono fermo in penombra. Muri neri, luce di traverso. Ho appena intervistato Alberto Gnerro per la sua biografia, che sto componendo. Ho lavorato questa mattina: ho venduto attrezzatura di montagna a chi sogna avventure, ho organizzato una parte del prossimo viaggio in Norvegia, ho pubblicizzato il BANFF Festival, con cui collaboro per la tappa di Genova, ho fatto lavori di grafica per promuovere iniziative culturali e il relativo marketing.

Ho proseguito con l’organizzazione di una delle tappe della Coppa Italia di arrampicata, la correzione di un mio libro di etica alpinistica, la diffusione e gestione di una serie di serate di reportage d’avventure intorno al globo in molte discipline.

Per il pomeriggio prevedo consulenze sull’equipaggiamento e vendita relativa a chi è pronto per partire, ma non sa come fare e come equipaggiarsi per i climi più disparati. In testa ho un milione di cose… dalla scatola in magazzino all’atleta estremo da ingaggiare, dal convegno o l’opera teatrale ai corsi di arrampicata, dalla mostra fotografico-pittorica alla pulizia degli esercizi …scopettone alla mano.

Se facessi l’elenco delle cose da fare non basterebbero le pagine del blog come non bastano le ore della giornata, anche se ne uso 18 su 24. Sono stanco…

Mi manca molto il mio avanzare nella tempesta, quando la scelta è semplice…
Vai avanti e forse vivi o fermati e quindi muori.

Qui non rischio proprio alcunché che assomigli alla vita…
…ma ne avrò comunque fino a stanotte.

Ripenso alla frase citata da Katia.
Vediamo un po’se è più dura la vita o lo sono più io… Vediamo chi dura di più la fatica per ottenere ciò che vuole.

Christian Roccati
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