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8 Giugno 2012

Senza categoria

Nuova guida “Arrampicare in Svizzera”

Per una volta non parlo di nessuna parete in particolare, via, tiro o spedizione. Niente numeri e nessuna performance sportiva insomma.
Questa volta si tratta di un’altro tipo di progetto, iniziato circa due anni e mezzo fa e che è terminato proprio in questi giorni: la mia prima guida di arrampicata dal titolo “Arrampicare in Svizzera”.

E’ possibile comprare la guida online sul sito di Versante Sud (http://www.versantesud.it/italiano/dettaglio.asp?id=344), oppure la si può trovare in libreria.

Questa guida include una selezione di pareti e falesie di tutta la Svizzera ad eccezione del Canton Ticino e della Val Bregaglia. Selezione basata su gusti personali e non solo, in quanto purtroppo sarebbe impossibile contenere tutti i siti di arrampicata in un unico volume. Una parte cospicua del lavoro precedentemente fatto da Fulvia Mangili e Aristide Quaglia nella prima edizione è stato riutilizzato, rivisto e aggiornato. In aggiunta a ciò, ho scelto di ampliare la selezione delle vie descritte includendo anche itinerari dal carattere plaisir, ovvero ben protetti a spit e dalle difficoltà non troppo elevate. In particolare la zona del Passo del Furka e della Valle di Göschenen offrono numerose e frequentate alternative per gli amanti del granito su difficoltà anche contenute. Alcune importanti novità descritte sono in ordine da Est a Ovest: la zona dell’Alpstein (per quello che ne so ancora mai descritta in nessuna guida italiana), la zona di Engelberg e in particolare le pareti del Titlis e la falesia di Schlanggen, la sopracitata Göschenertal, l’Oschinensee nella zona di Kandersteg e delle interessanti pareti di granito nella zona del Vallese, come il rinomato Petit Clocher du Portalet e la nuova Medji. Anche la scelta delle falesie trattate è stata rivista e ampliata, tra le più importanti novità ci sono la strapiombante Gimmelwald e Rawyl nel Vallese.

Ampio spazio è dedicato alla zona dell’Oberland Bernese, in particolare ho scelto di trattare nel modo più esaustivo possibile le pareti del Wendenstocke. Di tutto l’arco alpino queste sono quelle a cui mi sento più legato, quelle che nonostante io viva in Italia a due ore di distanza, sento come le mie pareti di casa. La mia storia personale col Wenden inizia nel 2003 quando, dopo una ripetizione della via Sonnenkonig (che battaglia…), dentro di me scatta una scintilla che mi fa innamorare di questo posto. Negli anni successivi su queste pareti ho aperto tre nuove vie e ne ho ripetute circa una quarantina, cioé più della metà di quelle esistenti, crescendo e imparando molto, da un punto di vista alpinistico ma non solo. Una perla di questa guida e un esempio di come ho condotto il lavoro è la descrizione completa della zona del Mähren, effettuata per lo più senza avere in mano precedenti relazioni, ma semplicemente andando ad esplorare e ripetere le vie già presenti. Un’altra zona descritta in modo completo è quella del Rätikon, meta anch’essa di miei numerosi pellegrinaggi dal 2004 in poi, posto fantastico sia dal punto di vista arrampicatorio che paesaggistico, ma che nella mia personale classifica occupa il secondo posto dietro al Wenden. Ad alcune tra le molte persone che mi hanno aiutato in questo lavoro ho pensato di chiedere dei consigli generali per arrampicare in Svizzera, e così, sparpagliate tra un posto e l’altro, troverete alcune interviste con alpinisti per lo più poco conosciuti che scalano o aprono su diverse difficoltà, ma che la Svizzera la frequentano molto e da molti anni; potrete perciò ricevere anche da loro alcuni suggerimenti e consigli sui posti più meritevoli. Detto ciò, mi auguro di aver fatto un buon lavoro, utile e accurato al punto giusto, ma soprattutto di farvi venire un po’ di voglia di andare in Svizzera a scalare, quindi…
…BUONE RAGLIATE A TUTTI!
Matteo

Wenden, Infinite Jest

Wenden, Infinite Jest (Foto P. Bagnara - arch. Ragni di Lecco)