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27 Luglio 2012

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"PASTO SOLIDALE AL RIFUGIO DAL PIAZ" Chapeau Anna!

Sguardo sereno e benevolo, voce fievole e dolce. Si presenta così Anna Mainardi, da quattro anni gestore del Rifugio Dal Piaz nelle Alpi Feltrine all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

È una donna giovane che pare fatta per darsi agli altri, per regalare e donare cose semplici, come il sorriso, una parola di conforto, apportare un po’ d’amore e gioia in questo mondo sopraffatto dall’infelicità, dalla depressione, da guerre, egoismo e miserie di ogni genere.

Lassù, ad un passo dagli ex circhi ghiacciali delle Vette Grandi e del Monte Pavione, immersa tra mille fioriture e camosci, è riuscita a dare un’impronta ad un luogo di passaggio facendo diventare una mèta ambita, non tanto una cima, ma un rifugio. Di per sé basterebbero il paesaggio, così ricco di scorci, fascino e percorsi, ma lei ci ha messo qualcosa di più.

Anna ha il dono dell’ospitalità e così, in un luogo che non è casa sua, per quel breve periodo di spazio-tempo che va dai primi di giugno a metà settembre, accoglie gli escursionisti con piatti semplici ma preparati con cura e passione, organizza appuntamenti culturali con botanici, astronomi, alpinisti (fra questi sono passati anche Cesare Lasen e Fausto De Stefani), escursioni, mostre, gite, concorsi fotografici e di disegno, concerti ed iniziative di solidarietà volte a raccogliere fondi per i bambini di paesi disagiati. Ma quel che l’ha resa famosa ai più è il fatto che in rifugio ogni giorno si possono trovare ed assaggiare una serie di torte (dalle dieci alle quindici, una diversa dall’altra) tutte preparate con amore da lei.

Non bastasse ciò, quest’anno ha avuto un pensiero di luce davvero particolare ed apprezzabile che non può lasciare indifferenti quanti passano per il Dal Piaz. Anna ha proposto il “Pasto solidale”. Oggi stiamo vivendo un momento di recessione e in un modo o nell’altro ci siamo dentro tutti, imprigionati dalla crisi economica e da un cambiamento epocale nella quale da un giorno all’altro ognuno di noi da benestante, perdendo il lavoro o fallendo con un impresa propria, può trovarsi per strada, diventare di colpo un povero che può solo chiedere aiuto, carità e solidarietà. Questo è un dato di fatto che le ultime vicende di cronaca e i numeri dimostrano ed esemplificano ampiamente mettendoceli davanti quotidianamente. La disoccupazione è in aumento quanto la precarietà e la perdita dei posti di lavoro; non bastasse ciò, molti imprenditori vedendosi impossibilitati ad andare avanti e far fronte agli impegni economici con creditori e i propri dipendenti, si tolgono la vita.

Anna, che come la maggior parte dei gestori di rifugi si può considerare una precaria, ovvero una persona che non ha il posto fisso e lavora solamente alcuni mesi l’anno, ha pensato anche a coloro i quali hanno perso il posto di lavoro, sono disoccupati e/o per un motivo od un altro si trovano in condizioni economiche infelici e che, avendo sempre frequentato la montagna o volendola frequentare, per questi motivi si trovano costretti a rinunciarvi.

Per far sì che queste persone oltre all’infelicità di trovarsi in cattive acque non vengano inibite dall’andare verso i monti e si deprimano ancor più dentro quattro mura o nel caldo afoso di una città, Anna ha deciso di proporre il “Pasto solidale”. In pratica, a tutti coloro che ne hanno veramente bisogno, oltre ad un piatto caldo offre gratuitamente anche un posto letto.
A me questa iniziativa ha colpito molto e mi pare davvero lodevole.

Se pensiamo che la maggior parte dei gestori di rifugi investe e concentra le proprie aspettative e speranze di profitto nella breve stagione estiva e che, se magari il tempo non è clemente e la gente non va in montagna riescono a mala pena a pagare le spese o andare a parità, questa generosità di Anna Mainardi mi pare un gesto che apre anche il cuore più torvo e cupo. Un esempio di nobiltà e solidarietà che merita d’essere preso in considerazione anche dalla presidenza generale del CAI per una menzione d’onore.

Chapeau Anna!

Vittorino Mason

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