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2 Giugno 2014

Uncategorized · Christian Roccati

Prendi il biglietto

Anche oggi a Finale, che stia ricominciando davvero?
“No, non credo”, come usa adesso dire grazie alla comicità crozziana.

Ci va del tempo. Dovevo andare a provare un tiro in settimana, solito grado, ma il cielo ha pensato bene di girare la catinella e rovesciare acqua… proprio lì. “Magari volevo andare più in là”… Allora l’avrebbe rovesciata più in là!

Il mio intervistato è impegnato in manifestazioni internazionali, gli altri libri sono stati consegnati in anticipo, come al solito, quindi oggi posso andare a scalare. Ecco perché mi son ritrovato a Finale. Ciò che sapevo è che domenica c’è gente; ciò che non sapevo è che quando c’è un ponte, ce n’è di più ancora.

Competizione aperta per arrivare alle vie su cui scaldarsi… fortunatamente siamo i primi. Quando arriva gente vantiamo una seconda fortuna: possiamo aggrapparci a qualsiasi cosa ci sia qui intorno, quindi riusciamo a fare il nostro. Mentre i primi odori del bosco aleggiano, passi di escursionisti riempiono il sentiero, sorrisi di bimbi, gioia, ruote da all mountain che trasportano biker tamburellano il calcare in discesa, zainoni traballano e sotto le pareti volontà vacillano. Perfetto, ora possiamo andare a provare.

…attenzione, il tiro di riserva che mi ero tenuto, stesso grado, è asserragliato. Va beh, pazienza, tanto andrò su quello che volevo fare… Ci arrivo sotto: c’è un ragazzo appeso che prova e altri due in fila.
“Ok, torniamo dopo”. Andiamo a cercare un altro settore e scegliamo una via simptica, per scaldarci ancora sul facile, un 6b. Va Paolo e sale sino in cima, poi salgo io ma di maratone su gradi tranquilli non ho testa… volevo esattamente il contrario, distanze medie e gradi duri. Vedo una catena che avrà si e no 30 anni, ancora a spit… Il mio socio mi dice che non avrò mai il coraggio di calarmi di lì e scherza diceno che tutti hanno sentito che me l’ha fortemente sconsigliato. Mi lego, faccio un traversino e manovro anche su un resinato in ottima forma, poi mi calo.
Non si è alpinisti solo in montagna, ma sempre. Paolo sorride, fa un altro tirello delicato e si va a ritentare.

Torniamo a vedere il tiro conteso… e c’è sempre lo stesso ragazzo che sta provando, e cade di nuovo con “rammarico” esemplificato da osservazioni che ai santi non farebbero troppo piacere. “Quando scende?” Prendiamo così un sentiero nel bosco, uno a caso, e saliamo in un ambiente bellissimo. Paolo cerca le vie di un amico che sta chiodando nuove linee… Ci imbattiamo in altri amici che stanno arrampicando e che chiodano da altre parti. Due chiacchiere e scendiamo; passiamo davanti al tiro, sempre più conteso… “eh no sempre occupato… sempre da gente appesa e da corde…” Ok, per oggi gli ho dedicato anche troppa mente.

Chi ricorda Footloose?

“C’è un tempo per ogni cosa sotto il cielo… un tempo per ridere, un tempo per piangere, un tempo per soffrire e c’è un tempo per danzare. Questo è il nostro tempo per danzare, il nostro modo per festeggiare la vita, così com’era agli inizi, così com’è sempre stato ed è così che dovrebbe essere adesso…”

…e c’è un tempo per andare a Ca’ di Alice per farci una merendona con taglieri e una mega birra mentre guardiamo Pianarella confabulando sulle scalate fatte e su quelle da fare.

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Alla sera mia sorella mi chiederà dove sono stato… mandandomi una foto.
Dopo aver finito di arrampicare è andata a Ca’ di Alice… seduta allo stesso tavolo guardando ilo stesso unico paretone di Pianarella.

Ora sono le 2.19 …se andassi ora troverei il tiro libero?

Christian Roccati
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